In questo giorno la Chiesa celebra una delle figure più conosciute della cristianità, venerato e onorato in moltissime città che in questo giorno gli rendono omaggio.

Festività molto sentita anche dagli agricoltori e dagli allevatori che con riti e preghiere invocano la protezione del Santo sul bestiame e le stalle.

Sant’Antonio nacque a Coma in Egitto, figlio di agricoltori benestanti, rimase orfano all’età di vent’anni insieme a sua sorella, i suoi genitori lasciarono a lui tutto il patrimonio di famiglia da amministrare, ma lui scelse la fede e donò tutti i suoi averi in favore dei poveri per dedicarsi alla vita ascetica.

Nella Vita Antonii, opere biografica scritta dal vescovo di Alessandria, si racconta che Sant’Antonio si dedicò alla preghiera e alla meditazione, e coperto solo con un panno scavò una tomba nella roccia in cui si rifugiò per proteggersi dalle tentazioni del demonio che ostacolava il suo cammino.

Si Racconta ancora che nel 285 si spostò sul Mar Rosso dove visse per venti anni nutrendosi solo con il pane che gli veniva donato due volte l’anno. Durante questo periodo completò la sua purificazione mentre liberava dalla minaccia del demonio i numerosi fedeli che ogni giorno accorrevano per vederlo.

Gli ultimi anni li trascorse infine nel deserto della Tebaide pregando e coltivando il suo orto.

A questo Santo sono legate molte tradizioni e proverbi che fanno ormai parte della storia di un popolo, è invocato contro tutte quelle malattie come la peste o il famoso “fuoco di Sant’Antonio” , i malati si recavano nel villaggio dove erano custodite le sue reliquie, proprio qui venivano allevati i maiali il cui grasso risultava essere miracoloso per guarire le ferite.

Ma in molte città italiane in questo giorno si rinnova anche la tradizione del falò di Sant’Antonio per ricordare quando sconfisse le fiamme dell’inferno per salvare le anime dei peccatori.

Auguri di buon onomastico a tutti i nostri lettori ma anche alle nostre lettrici che portano il nome di questo santo così caro alla tradizione.

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