San Sebastiano è uno dei martiri della Chiesa il cui culto è molto diffuso sin dall’antichità, patrono non solo della polizia municipale ma anche degli arcieri, il suo martirio è stato immortalato sulla tela dei più grandi pittori della modernità.
Il racconto sulla sua vita si intreccia tra narrazione storica e popolare, fu istruito sin da piccolo alla religione cristiana e arrivò a Roma dove diventò ufficiale dell’esercito dell’imperatore. Si racconta che addirittura, grazie alla sua posizione di cavaliere, cercò di aiutare i cristiani imprigionati.
Secondo la Passio Sancti Sebastiani, San Sebastiano faceva visita ogni giorno a due fratelli, Marco e Marcelliano, rinchiusi in cella e condannati a morte perché rifiutavano di rendere omaggio agli dei pagani. Un giorno, durante la visita del Santo, i loro volti improvvisamente si illuminarono di una luce miracolosa che colpì tutti i presenti facendo guarire dalla cecità anche la moglie del prefetto che li teneva imprigionati.
Da quel momento tutti conobbero le gesta del Santo e, quando anche l’imperatore Diocleziano venne a conoscenza dei fatti, lo condannò a morte. Denudato e legato ad un palo sul colle Palatino, i soldati trafissero il suo corpo con le frecce.
Secondo la tradizione, i soldati lo lasciarono convinti fosse morto, ma una donna lo prese e lo portò via per curarlo. San Sebastiano tornò al cospetto dell’imperatore per mostrare ancora la forza della sua fede, e Diocleziano indispettito ordinò ai suoi soldati di picchiarlo a morte.
Venne seppellito nella catacombe dove oggi sorge la Basilica di San Sebastiano.
Il nome Sebastiano proviene dal greco sebastos e significa “venerabile”, tanti auguri di buon onomastico ai nostri lettori.
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