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Italia Nostra: mutazioni delle tradizioni a Lanciano

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LANCIANO - La tradizione popolare ha conservato nei riti della Settimana Santa e di Pasqua le antiche forme del medievale teatro popolare sacro e, tra esse, quelle antiche drammatizzazioni dell'uomo e della natura che una volta avvenivano sui sagrati delle chiese.

La “Madonna che depone il velo del lutto” a Sulmona, lasciando cadere le gramaglie per un luminoso vestito verde; l'Addolorata, San Giovanni e la Maddalena che, incredule, incontrano il Cristo risorto a Spoltore e Corropoli; i “Talami” di Orsogna e altre celebrazioni della Pasqua sono resti di antiche rappresentazioni popolari.

A Lanciano, poi, “l'incontro dei Santi” in piazza il giorno di Pasqua con il Cristo risorto, ha un secondo tempo: il martedì successivo, dopo la sosta in Cattedrale, in piazza c'è il commovente commiato della Madonna e San Giovanni con il Salvatore, con genuflessioni e inchini delle statue prima di essere ricondotte dalle Arciconfraternite nelle loro Chiese, nel silenzio generale, solo alla fine interrotto dagli applausi del pubblico e dalla banda musicale, in una sceneggiata commovente, carica di sentimento religioso popolare.

Quest'anno, alla “sacra commedia”, come anticamente veniva chiamata la rappresentazione, ai tre personaggi se ne è aggiunto un quarto: prima del commiato, sotto la statua del Cristo risorto, il vicesindaco della città con fascia tricolore, ha rivolto ai presenti una omelia augurale. La medievale “sacra commedia” con tre attori sin dal medioevo, si è arricchita quest'anno di un quarto personaggio. Vogliamo augurarci un intervento delle autorità religiose sulla vicenda.

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