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Convegno Humanitas e Caritas, "uscire dalla crisi si può cambiando il cuore dell'uomo"

Convegno della Caritas a Lanciano sul rapporto economia e principi cristiani

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“La crisi che stiamo vivendo non è solo economica ma anche umana”. Così si è aperto ieri presso la casa di conversazione di Lanciano il Convegno “Humanitas e Caritas: Economie Sociali” organizzato dalla Caritas Diocesana dell’Arcidiocesi Lanciano - Ortona. Un tema molto attuale, quello della Caritas, che si ricollega alle tematiche che verranno trattate nel Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze. 

Apre l’incontro il direttore della Caritas Luigi Cuonzo per spiegare l’importanza dell’umanità all’interno dell’economia. “ L'economia - afferma Cuonzo - si potrebbe sintetizzare in un incontro tra domanda e offerta ma verrebbe a mancare l’elemento umano. L’umanità è terreno fertile per riscoprire nuove economie nella logica della solidarietà. L’economia – prosegue Cuonzo -  non produce stimoli nuovi e l’azione della Caritas è una possibilità ma non basta. È tempo di unire le forze  e animare il pensiero di tutti per dare delle risposte valide.”

Si entra nel vivo della tematica con l’intervento di Suor Chiara Curzel, patrologa, che ci elenca quattro linee guida su come l’economia dovrebbe essere vissuta nell’ottica dei principi cristiani. La prima direttiva riguarda “La relazione con l’uomo” . Lo scopo del cristianesimo non è cambiare la società ma essendo il cristiano l’anima della società egli tende a modellare norme e costumi secondo gli ideali cristiani. Il secondo punto, “la relazione con il povero” , è una critica a coloro che a causa delle ricchezze non riescono più a vedere l’uomo, e in questo caso il povero, e riversano le loro attenzioni su beni materiali futili. La terza direttiva verte, su “la relazione con i beni e l’esercizio dell’autorità”in cui si ricorda che Dio è proprietario di ogni bene e l’uomo è solo amministratore e, secondo il principio della comunione, deve impegnarsi affinché tutti usufruiscano di questi beni. Infine l’ultimo punto riguarda “la relazione tra il creato e il lavoro” dove si sottolinea come l’uomo sia chiamato a operare con il lavoro per un reale progresso mantenendo gli equilibri della natura. Prosegue poi con una condanna alle speculazioni e usura, figli di una mentalità votata solo al profitto. “L’usura, afferma suor Chiara, offende la dignità del bisognoso costringendolo ad atti insani”. Deplorevoli sono anche l’egoismo , l’ostentazione e il lusso mentre è necessaria una riscoperta all’elemosina che non deve essere vista come carità ma come giustizia, in quanto tutti fratelli di un unico padre.

Conviene con le parole di Suor Chiara anche il giornalista del Sole 24ore, Giuseppe Chiellino, secondo cui alla base delle crisi economica attuale c’è eccesso di avidità, bramosia e potere, sia da parte delle banche che dei cittadini. Da un lato le banche hanno concesso mutui e prestiti a persone che già sapevano sarebbero state inadempienti, dall’altro la necessità delle persone di circondarsi di beni materiali e non riuscire ad abbandonare una condizione di benessere.  La lussuria e la necessità di una vita agiata ci porta a consumare più di quello che è possibile permettersi,  portando, inevitabilmente, all’aumento del debito che ricadrà sulle generazioni future. “L’esortazione  di Papa Francesco – conclude Chiellino- è l’unica strada che abbiamo per esaltare la propensione al bene dell’uomo : si possono cambiare le strutture, le modalità ma se non cambia il cuore dell’uomo non ci sarà cambiamento.”

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