LANCIANO - I morti non hanno colore politico ed è giusto dar loro la dignità che meritano e non dimenticare più tristi pagine della nostra storia che, fino a qualche anno fa, non comparivano sui libri di scuola.
E’ da questo chiaro, all’apparenza semplice, ma grande concetto che muove il Giorno del Ricordo, il 10 febbraio, istituito dallo Stato Italiano con la legge n.92 del 30 marzo 2004 per mantenere viva nel tempo la memoria delle vittime delle persecuzioni e delle deportazioni perpetrate, a partire dall’autunno del 1943, dal maresciallo jugoslavo Tito, ai danni della popolazione italiana di Istria e Dalmazia.
E questa mattina, anche Lanciano ha voluto commemorare questi martiri, morti con la sola colpa di essere italiani e la cerimonia, a cui hanno partecipato il sindaco Mario Pupillo, il vicesindaco Pino Valente, le principali autorità civili e militari e padre Luciano Milantoni, è stata anche occasione per inaugurare ufficialmente il restauro del monumento dedicato ai martiri delle foibe ad opera del Comitato 10 febbraio in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Lanciano.
“Abbiamo finalmente ridato dignità a questo monumento - ha commentato Rocky Mariano, in rappresentanza del Comitato 10 Febbraio - cosicché anche Lanciano possa tornare ad omaggiare quei martiri vittime del truppe titine. Ed ai vandali che avevano preso di mira il monumento posso solo dire: studiate”.
“Era necessario operare un restauro sul monumento - ha proseguito Pino Valente - e con il mio assessorato ho subito accolto la richiesta del Comitato e, grazie anche all’opera di Luca Rosato, siamo riusciti a rendere quei gesti stupidi di vandalismo solo un ricordo”.
Come ogni anno, presenti anche i ragazzi di CasaPound che, insieme al candidato sindaco Tonia Paolucci, hanno deposto una corona ai piedi del monumento.