Ed ecco che, dopo aver ottenuto i fondi dalla regione (40.000 euro), dopo aver indetto un bando per ottenere ulteriori finanziamenti da imprese private in qualità di sponsor e dopo aver ottenuto anche una risposta da due aziende teramane (la Di Blasio Fireworks eventi pirici e la Euromobili arredamenti), la storia del Trabocco Turchino continua con dei risvolti non proprio piacevoli.
Infatti un’ordinanza regionale vieta di effettuare lavori in mare dal 1° giugno al 7 settembre, il che bloccherebbe completamente la macchina dei lavori di ristrutturazione per salvare un trabocco che ormai risulta essere cadente e al quale si chiede un ulteriore sforzo, quello di resistere all’ennesima estate per non fare la medesima fine del trabocco ortonese della Mucchiola, crollato l’estate scorsa.
Il Comune, intanto, proprio nei giorni scorsi ha affidato i lavori alla ditta Tenaglia srl di Casoli, la quale, oltre a essere l’unica che si è dichiarata disponibile ad eseguirli, ha anche concluso che la somma necessaria al recupero del Turchino sia di soli 30mila 269 euro. Poiché, dunque, l’importo è inferiore alla cifra finanziata dalla Regione, il sindaco Rocco Catenaro ha dato l’affidamento diretto alla ditta che vanta già di aver fatto lavori simili a Vasto:«Dovrà prima fare lavori in acqua, sulle fondamenta di ferro e legno. Poi procederà con il rifacimento della passerella. I lavori dureranno 4 mesi dalla consegna del cantiere».
Il punto, ora, è capire quando ci sarà la consegna in quanto non è possibile avviare i lavori fino allo scadere del divieto, ovvero fino al 7 settembre prossimo. Catenaro, tuttavia, assicura: «Chiederemo una deroga alla capitaneria di porto», dice Catenaro «vista l’importanza del lavoro ci sarà concessa».
Da qui, però, sono scaturite aspre critiche da parte dell’opposizione sanvitese:«L'assegnazione dei lavori del trabocco sono arrivati drammaticamente in ritardo», ha affermato il consigliere di San Vito Bene Comune Roberto Nardone «scontrandosi con l'ordinanza balneare della capitaneria di porto 2014, che vieta i lavori in mare durante la stagione estiva. I lavori o si effettueranno in deroga a tale ordinanza, ma ci vorrà altro tempo per le autorizzazioni, o inizieranno alla fine dell'estate». Le prospettive non sono ottimistiche, date le condizioni della struttura e si teme la classica tempesta estiva che potrebbe distruggere quel che rimane della macchina da pesca decantata da D’Annunzio. Inoltre il gruppo di opposizione sottolinea anche la scarsa lungimiranza del Comune, in quanto i soldi della Regione, arrivati lo scorso novembre, erano sufficienti, non solo ad avviare, ma anche a concludere i lavori prima di questo nuovo rinvio.
Il sindaco di San Vito Chietino, tuttavia, continua a confidare nella deroga della Capitaneria di Porto e attende i 30mila euro provenienti dagli sponsor «due persone illuminate che hanno a cuore il trabocco. Occorrono altri soldi per completare il restauro. E l’unica strada per averli è quella degli sponsor privati visto che le casse comunali sono vuote».