SAN VITO. Il ricorso al Tar per bloccare la costruzione del San Vito Resort Village, la struttura ricettiva da 600 stanze, campi sportivi, teatro che la Pagliaroli Group intende realizzare su Colle Foresta e la costituzione di un comitato no-resort. Sono passati ai fatti la minoranza in consiglio comunale del Gabbiano e le associazioni ambientaliste.
Da un lato si cerca di bloccare la costruzione del resort a Colle Foresta attraverso il ricorso al Tar e dall’altro di informare i cittadini sulle conseguenze della presenza del villaggio turistico a San Vito e a ridosso del sito Sic, Grotta della farfalle, attraverso manifestazioni che organizzerà il comitato no-resort.
Per quanto riguarda il ricorso, la minoranza in consiglio comunale del gabbiano e le associazioni ambientaliste come Italia nostra, sollevano in particolare vizi nell’iter amministrativo. “ Ci sono passaggi lacunosi nell’approvazione in consiglio, a maggioranza, della variante che cambia la destinazione d’uso di colle Foresta da agricolo a turistico ricettivo” spiega Roberto Nardone del movimento “Occhi del popolo - di San Vito - inoltre ci sono vizi legislativi, come il mancato rispetto della legge quadro 353/2000 che prevede che le zone boschive colpite da incendi non possono subire cambiamenti nella destinazione d'uso per almeno quindici anni, e il colle è stato colpito da incendi nel 2000”.
Ma gli ambientalisti non si fermeranno al ricorso e prevedono azioni e manifestazioni, attraverso il comitato no-resort, per sensibilizzare i cittadini, far capire cosa si nasconde dietro il villaggio: una struttura che, come sostenuto da Italia Nostra “ha un negativo impatto paesaggistico ed ambientale, soprattutto sull'adiacente Sito di Importanza Europea "Fosso delle farfalle" e favorisce la creazione di un modello insediativo, inquinante ed insostenibile”.