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Calcio femminile abruzzese, vitalità e nuovi impulsi per la promozione

redazione
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Una giornata di crescita e divertimento, di passione e programmazione. All’Aquila fa festa il calcio giovanile femminile con l’ultimo atto del progetto “Gioca con Noi, facciamo squadra”, torneo di calcio a 8 promosso dalla LND Abruzzo, in sinergia con il Coordinamento Educazione Motoria, Fisica e Sportiva dell’Ufficio Scolastico Regionale, rivolto alle studentesse delle scuole abruzzesi.

Le squadre vincenti della fase provinciale, nelle scuole secondarie di primo grado e di secondo grado, sono scese in campo per le finali regionali allo Stadio Gran Sasso d’Italia dell’Aquila. Prima, tutte insieme si erano ritrovate, con le istituzioni sportive e politiche all’Auditorium dell’Ance per il convegno annuale “Il calcio femminile, per noi una questione di formazione”.

All’evento hanno portato i saluti istituzionali Vito Colonna, assessore allo Sport del Comune dell’Aquila, e Cristiano Carpente, vice-presidente Coni Abruzzo. Antonello Passacantando, coordinatore Educazione Motoria, Fisica e Sportiva Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo, ha sottolineato l’importanza del binomio scuola-sport nella crescita delle future generazioni: “Sport e scuola sono compagni di banco: è un’idea che porto avanti da anni e che dev’essere al centro della formazione dei giovani”. Francesco Bizzarri, presidente Comitato esecutivo “Rinasci con lo sport – Promuovere L’Aquila con lo sport” ha invece ricordato come “Rinascere con lo sport significa promuovere tutte le attività sportive che sono in evoluzione, il calcio femminile in primis, e che devono continuare ad andare avanti nel panorama sportivo non solo italiano. Essere al fianco di questo movimento anche quest’anno è importantissimo per noi”. Per Walter Pili, vice-presidente LND Abruzzo: “Nella strategia della LND la promozione del calcio femminile è centrale. Il primo passaggio è preparare il terreno per far cambiare lentamente la mentalità ai genitori, ai presidenti, ai dirigenti e agli allenatori. Per questo oggi parliamo di formazione, di moltiplicare i semi per la crescita di questo sport. E i semi sono le tante ragazze che oggi giocano a calcio. Il calcio femminile è anche una questione di diritti, perché poterlo praticare è un diritto di tutte le ragazze. Spero che tutte le calciatrici di oggi abbiano la forza di far crescere questa disciplina. Crediamo in questa battaglia”.

Laura Tinari, responsabile calcio femminile LND Abruzzo: “Questa giornata è dedicata alle ragazze, per vivere insieme il calcio femminile, tra cultura e gioco. Perché un torneo rivolto alle scuole? Perché è dalla base che si costruisce l’altezza, dove altezza sta per grandezza del movimento calcistico femminile. Dalla scuola possono partire input importanti, ed è attraverso progetti come questo, che permettono a ragazze che non hanno mai calciato un pallone di farlo, che si può sviluppare un interesse. Poi sta a noi accoglierle e con l’attività di base fortificare questo interesse perché diventi passione, poi impegno, poi magari anche un lavoro. Ciò che oggi differenzia ancora troppo il calcio femminile dal maschile non sono solo i numeri delle calciatrici in circolazione, che purtroppo sono ancora bassi, ma soprattuto il numero delle calciatrici formate per affrontare campionati importanti”. Maria Giulia Vinciguerra, presidente CAD Scienze Motorie Discab Univaq: “Gli insegnanti devono cambiare a livello culturale, essere più liberi di poter tirar fuori il meglio dai ragazzi. Bisogna parlare di persone, non più di parità: tutti devono progredire allo stesso modo. Noi adulti dobbiamo essere capaci di seguire i ragazzi e accompagnarli verso la scelta dello loro strada. Vale nel mondo della scuola e nel mondo dello sport”.

Un caloroso applauso ha aperto la conversazione con le giocatrici di serie A, Angela Passeri
(Pomigliano Calcio) e Maria Grazia Pretara (AS Roma), le più attese dalle giovanili studentesse-calciatrici presenti. La pescarese Passeri ha raccontato: “Ho iniziato a 5 anni, seguendo le orme di mio padre e dei miei fratelli. Non ho mai avuto problemi ad inserirmi nella mia squadra da bambina. Il passaggio in un grande club, lasciare casa da ragazzina è stato molto difficile. È stata una sfida contro me stessa, un percorso di sperimentazione e determinazione. Tante rinunce nella vita privata, e a 15 anni non è facile. Il mio vero obiettivo è sfidare ogni giorno me stessa, capire chi sono e trovare sempre nuovi stimoli che ti permettono di arrivare. Il calcio e lo sport in generale vanno di pari passo con la vita. Alle ragazze che si avvicinano oggi dico: bisogna sapersi gestire, stare in equilibrio, avere passione e curiosità”. Mentre Petrara: “Io ho iniziato a 8 anni nella mia città, Foligno. Ho giocato con una squadra maschile fino a 13 anni. Non è stato facile, perché le tue amiche a scuola fanno danza, ginnastica o altro. Io però non ho mai avuto dubbi su cosa fare nella mia vita. Anche mia madre non voleva che giocassi a calcio, mio padre mi ha sostenuto. A 14 anni sono arrivata alla Roma: lì ho trovato un ambiente splendido, per questo non ho patito la lontananza da casa. Giocare con 40mila persone all’Olimpico per la Women Champions League è stato incredibile. Alle ragazze delle scuole abruzzesi dico: inseguite i vostri sogni”.

A concludere l’atteso intervento di Selena Mazzantini, ct della Nazionale Femminile Under 19, che ha parlato dell’importanza della formazione della giovane calciatrice: “Rispetto a quando giocavo io a calcio, le conoscenze sono cambiate tantissimo. Ai tempi erano molto ridotte, tutto era legato alle qualità individuali. Oggi ci sono tante persone competenti che possono aiutare le ragazze a formarsi e prepararsi. Alle ragazze dico di fissarsi degli obiettivi e perseguirli. Si supera ogni ostacolo se c’è un obiettivo. Quali prospettive per il calcio femminile italiano? I numeri negli stadi parlano di un trend in crescita. Un anno fa a Barcellona si giocò con oltre novantamila spettatori suglispalti,stesse cifre perla finale del campionato Europeo in Inghilterra. Noi a Roma abbiamo sfiorato i quarantamila all’Olimpico per una gara di Champions della Roma: da qui partiamo per crescere ancora, non vogliamo fermarci. La prossima estate si giocheranno i Mondiali in Australia e Nuova Zelanda e la nostra Nazionale sarà in campo per la seconda edizione consecutiva”.

Nel pomeriggio tutti allo Stadio Gran Sasso d’Italia per il gran finale del torneo interscolastico, dove semifinali e finali sono state caratterizzate da dinamismo, ritmo serrato e cuore. Premiazione in tribuna, a causa della pioggia battente, alla presenza del presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Giancarlo Abete, del presidente della LND Abruzzo, Concezio Memmo, e degli ospiti del convegno.

Le scuole finaliste:
Finale Scuole Secondarie di Primo grado: l’Istituto Comprensivo di San Giovanni Teatino ha vinto l’ambita Coppa prevalendo sull’Istituto Comprensivo 7 di Pescara (risultato partita 7-0).

Finale Scuole Secondarie di Secondo grado: l’ITS “Aterno-Manthonè” di Pescara ha raggiunto
l’obiettivo contro il Liceo “Einstein” di Teramo (risultato partita 4-1).

Le altre scuole arrivate all’Aquila per giocarsi la finale: Scuole Secondarie di Primo grado; Istituto Comprensivo “Patini” dell’Aquila e Istituto Comprensivo Villa Vomano di Teramo.

Scuole Secondarie di Secondo grado: Liceo “Benedetto Croce” di Avezzano e Liceo “Gonzaga” di Chieti.

 

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