LANCIANO - “Sto ricevendo sollecitazioni da parte di alcuni esponenti del centrodestra a partecipare alle primarie di coalizione in vista delle prossime elezioni comunali. Sinceramente non ne capisco la ragione: perché dovrei partecipare alle primarie di uno schieramento in cui, a livello cittadino, non mi riconosco ormai da anni e da cui sono uscita ormai dal 2013?”. A parlare è Tonia Paolucci, candidato sindaco di Lanciano per la lista civica “Libertà in Azione”, che risponde agli inviti a partecipare alle primarie che i vertici dei partiti del centrodestra (Forza Italia, Udc, Fratelli d’Italia, Ncd) hanno deciso di tenere per la scelta del candidato alla carica di primo cittadino.
“Io non faccio parte di nessuno di questi partiti – sottolinea Tonia Paolucci – e la mia scelta di non partecipare è legata a un percorso lineare cominciato fin dall’inizio di questa avventura di ‘Libertà in Azione’. Il nostro è un raggruppamento civico, non funzionale né al centrodestra, né al centrosinistra, che ha un obiettivo ben preciso: governare la città, sfiancata da 5 anni di amministrazione Pupillo. E per governare non basta vincere le elezioni, ma bisogna avere invece una squadra affiatata, che condivide idee, progetti, programmi e modalità di azione. Ecco, questo è il motivo per cui non parteciperò alle primarie: perché in coloro che si dicono rappresentanti dell’attuale centrodestra lancianese, non vedo nessuno che potrebbe condividere con noi il nostro progetto. Infine, - prosegue - guardando coloro che erano seduti alla conferenza stampa di ufficializzazione delle primarie, non mi pare che si tratti di personaggi che in questi anni siano andati sempre d'amore e d'accordo tra loro. Mi chiedo, quindi, come possano pensare di governare insieme questa città”.
Per la Paolucci si tratta solo di una tregua armata, di un cartello elettorale che preluda ad una successiva resa dei conti. Un ultimo pensiero la Paolucci lo rivolge a Filippo Paolini. "Ho ascoltato le sue dichiarazioni - conclude - rilasciate in un'intervista, in cui parlava della necessità di superare le gelosie tra candidati, facendo anche un riferimento al rapporto con mio padre. Non sono una persona che vive questo tipo di sentimenti, non fa parte del mio modo di essere e di vivere. Gradirei, però, che dalla campagna elettorale venissero lasciate fuori persone che oggi purtroppo non ci sono più. Il loro ricordo è un fatto intimo e privato, troppo personale per essere utilizzato in una competizione che sta assumendo i toni di una farsa".