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Valente: “Antonio Di Naccio, politicamente, questa volta non la passerà liscia”

Duri i toni del leader di Progetto Lanciano che rimanda le accuse al mittente e rincara la dose: “è necessario rispondere a chi vuole passare dal torto alla ragione”.

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LANCIANO - E’ un inizio 2016 infuocato per la politica frentana che, dopo la revoca della delega da assessore ai lavori pubblici ad Antonio Di Naccio, continua a vivere di polemiche ed accuse, soprattutto in seno alla maggioranza, nel movimento civico Progetto Lanciano.

Dopo le dichiarazioni di ieri dell’ormai ex assessore Antonio Di Naccio che accusava Pino Valente di essere un despota, arriva puntuale la risposta, altrettanto infuocata del leader di Progetto Lanciano.

“Non siamo soliti alimentare polemiche - esordisce Valente - ma in questo caso è necessario rispondere a chi dal torto intende passare alla ragione. Progetto Lanciano non è un autobus da cui si può salire e scendere a proprio piacimento, ci sono delle regole e vanno rispettate e se questo non accade, si deve uscire”. Valente sostiene di non aver mai cacciato nessuno dal suo movimento, ricordando cronologicamente come, chi oggi afferma di essere stato allontanato, lo abbia in realtà fatto da solo.

“A settembre 2015 il sindaco Mario Pupillo chiede le dimissioni Di Naccio per una irregolarità commessa sul lavoro, incompatibile con la carica di assessore - spiega il leader di Progetto Lanciano - ma noi decidiamo di difenderlo e schierarci con lui, convincendo il sindaco a ripensarci lasciandolo al suo posto”. Da qui, iniziano i problemi.

Antonio Di Naccio, secondo il racconto di Valente, diventerebbe il più grosso sostenitore dell’autonomia di Progetto Lanciano alle prossime elezioni amministrative. “Durante le riunioni era il più ostile nei confronti di Pupillo e del PD - afferma il capogruppo di Progetto Lanciano, Giacinto Verna - tanto da richiedere con forza, non solo l’autonomia del movimento al primo turno, ma anche al secondo, chiedendo di non schierarsi mai e poi mai con l’attuale sindaco”. Un po’ l’opposto di quanto detto ieri dallo stesso Di Naccio che sostiene di aver cercato di dissuadere Valente dai personalismi ed appoggiare la candidatura di Pupillo.

“A questo punto - prosegue Pino Valente - forse a causa di notizie venute fuori nello scorso autunno, Di Naccio inizia ad allontanarsi dal nostro movimento, a non partecipare più alle riunioni, né a rispondere a messaggi o chiamate”. Ed a sentire Giacinto Verna, il suo sentimento nei confronti di Progetto Lanciano non è più lo stesso di anni fa. “Mi ha chiaramente detto di non sentirsi più parte del movimento, di non sentirsi più tutelato - dice Verna - e di voler cercare nuove strade e di avere già altri contatti”. Per questo, il 15 dicembre scorso Pino Valente decide di inviare una mail al sindaco Pupillo ed al segretario del PD Leo Marongiu per richiedere le dimissioni di Di Naccio in quanto al di fuori di Progetto Lanciano.

“Dopo lo stop natalizio - afferma con veemenza Valente - come richiesto dallo stesso Pupillo, abbiamo aspettato gli importanti consigli comunali di inizio gennaio prima della revoca. Se fossi stato un politico da prima Repubblica, avrei chiesto la testa di Di Naccio molto prima, ma responsabilmente ho aspettato. E oggi - conclude - chiediamo ufficialmente a Mario Pupillo di mantenere la delega ad interim così da dimostrare, ancora una volta, quanto non ci interessino le poltrone, ma solo il bene della città”.

Quel che è certo è che, a pochi mesi dalle amministrative, il clima è già molto caldo. Valente assicura che scioglierà la sua riserva nei prossimi giorni, chiarendo finalmente quale sarà la sua posizione nelle elezioni di giugno. Alcune voci, intanto, danno Antonio Di Naccio già vicino al candidato Tonia Paolucci, ma l’unica certezza che si ha è che saranno elezioni combattute aspramente. 

 

 

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La precedente titolazione, "Valente: 'Antonio Di Naccio, politicamente, questa volta sarà fatto fuori' ", è stata frutto di un fraintendimento dell'autore durante lo svolgimento della conferenza stampa, ci scusiamo con i lettori e con l'interessato.

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