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Peste suina: in Abruzzo bando per centri sosta e raccolta carni negli ATC

Vicepresidente Regione: divulgate direttive agli enti preposti

redazione
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"L'Assessorato all'Agricoltura ha pubblicato un bando per la realizzazione dei Centri di sosta e raccolta delle carni di selvaggina negli ATC della Regione, per un importo complessivo di 450mila euro.

Inoltre, è stato costituito il Gruppo Operativo Territoriale (Got) Abruzzo, coordinato dal Servizio Veterinario del Dipartimento regionale Sanità, e sono già state fatte riunioni per fare il punto della situazione". Così il vicepresidente della Giunta regionale d'Abruzzo, Emanuele Imprudente, con deleghe all'Agricoltura, Caccia e pesca, Parchi e riserve naturali, nell'illustrare le misure messe in campo dalla Regione per contrastare la peste suina.
    "In Abruzzo abbiamo istituito, con il Servizio competente del Dipartimento Sanità, l'Unità di Crisi regionale e locale. A seguito della pubblicazione, da parte del ministero della Salute, del 'Piano straordinario di catture, abbattimento e smaltimento dei cinghiali e azioni strategiche per l'elaborazione dei piani di eradicazione nelle zone di restrizione da peste suina africana', per il periodo 2023-28, a firma del commissario straordinario alla peste suina, Vincenzo Caputo, la Regione ha divulgato le direttive a tutti gli enti ed organi preposti". Il vicepresidente della Regione Abruzzo sottolinea, inoltre, che è attivo il prelievo in 'controllo', attuato da polizia provinciale o ATC a seconda degli ambiti, che per i primi 4 mesi del 2024 ha prodotto l'abbattimento di 613 capi. È in fase di approvazione il nuovo disciplinare per il 'controllo' che prevede la tecnica del prelievo in girata.

"Con il piano 'Depopolamento specie cinghiale tramite cattura e abbattimento' - spiega ancora Imprudente - è stato sollecitato un forte incremento del prelievo di cinghiali, considerando per il 2024 l'abbattimento di 28.000 animali, in particolare 14.000 con la caccia in braccata, 6.000 in caccia di 'selezione' e 8.000 in 'controllo' con espressa previsione di applicazione all'interno delle aree protette. Per un confronto numerico si rappresenta che nel periodo 2019-2021 sono stati prelevati complessivamente in media 12.815 cinghiali per anno. Altra indicazione importante è l'ottica della realizzazione di una filiera alimentare della selvaggina mediante la creazione delle condizioni necessarie affinché … il cinghiale vada dal prelievo venatorio al prodotto finito disponibile per la grande distribuzione, passando per stabilimenti di macellazione e lavorazione sotto il controllo veterinario".

(Ansa Abruzzo)

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