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Emozioni e sorrisi di due settimane dal sapore abruzzese in terra argentina

Stefano Angelucci Marino ci racconta il viaggio delle Feste di Settembre tra Rosario, Berazategui e Buenos Aires.

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"Tu nin si brav pecche' si brav, tu si brav pecche' t'arissummeje a nu!”. E’ probabilmente con il commento di Gentilina Di Benedetto, 80 anni, lancianese di contrada Nasuti trasferita in Argentina, che si può riassumere il viaggio del presidente delle Feste di Settembre Stefano Angelucci Marino, con sua moglie Rossella Gesini, nelle comunità abruzzesi argentine per uno scambio culturale sulle Feste.

Un viaggio lungo due settimane che ha portato Angelucci Marino a girare tra Rosario, Berazategui e Buenos Aires alla scoperta di un mondo tanto lontano, quanto vicino, per portare un po’ di lancianesità ed un po’ di Feste di Settembre ai nostri connazionali lontani da casa ormai da molto.

“Si respira un'aria decisamente familiare. Niente da fare, l'Argentina ci appartiene. Meglio, siamo noi italiani che apparteniamo all'Argentina. Nel sangue di molti, nell'anima di tutti” si legge nel diario che lo stesso Stefano Angelucci Marino ha tenuto su Facebook per aggiornare quanti volessero vivere insieme a lui la sua esperienza. Quel diario che, nelle quattro puntate pubblicate, finirà anche sull’Almanacco delle Feste 2015.

“Per me e Rossella è stata un’esperienza davvero straordinaria - ci ha raccontato il presidente delle Feste - soprattutto per aver scoperto con quanta intensità, voglia di fare e passione, giovani argentini, italiani di seconda o terza generazione, portino avanti un grande lavoro sulla loro identità”.
“Rimango a bocca aperta - ha commentato ancora Stefano Angelucci Marino - ballano e cantano in maggioranza ragazzi di 20-30 anni. Parliamo della seconda e terza generazione. Argentini a tutti gli effetti, con la voglia di "lavorare" sulla loro identità italiana”. E sembra che lo facciano smontando tutti i pregiudizi che, da qui, di solito, si hanno su queste comunità. Nessun senso di nostalgia. La realtà, bellissima, va avanti e attraverso gruppi come la “Familia Abruzzesa” si cerca di coinvolgere figli e nipoti attraverso un viaggio culturale, linguistico, identitario e soprattutto sorprendente.

E sorprendenti sono stati i seminari tenuti sulle Feste di Settembre.

“Raccontare le nostre feste a gente attentissima e interessatissima mi ha fatto, come si dice da noi, "strano". - ha proseguito Angelucci Marino - C’è una richiesta di conoscenza dell'Italia fuori dallo stivale di cui non ci rendiamo conto. E non solo da parte di italo-argentini”. Domande sulle luminarie, sulla banda, sulla processione, sulla loro origine e su come le Feste siano cambiate, ma in fondo rimaste fedeli a se stesse, nel corso degli anni.

Un’occasione per ricordare quando, nel 1991, il gruppo di Rosario partecipò all’edizione del Dono e per constatare, ancora una volta, quanto la diretta streaming della sfilata dei donativi sia seguita anche in America Latina.

Un triplice viaggio tra i giovani argentini/abruzzesi a Rosario, gli ottantenni un po’ nostalgici di Berazategui e il “meraviglioso bordello” di Buenos Aires. Tre luoghi, tre storie, accomunate da “emozioni e sorrisi” e da un forte attaccamento al nostro territorio ed alle nostre Feste che non conosce confini.

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