A partire dal 5 dicembre, sarà disponibile la colonna sonora dell’atteso docufilm su Alfonso Maria de’ Liguori, e tra i nomi degli autori figura anche quello della compositrice e polistrumentista ortonese Sara D’Arielli. Un’opera che segna il ritorno della musicista al fianco del regista Giuseppe Alessio Nuzzo, questa volta nel ruolo di compositrice per una delle tracce principali del documentario.
Il film, che vede come protagonista l’attore Enrico Lo Verso, racconta la vita di Alfonso Maria de’ Liguori, figura di rilievo della Chiesa cattolica, canonizzato da Papa Gregorio XVI nel 1839. Conosciuto anche per essere l’autore della celebre canzone “Tu scendi dalle stelle”, il documentario ripercorre la vita del vescovo napoletano attraverso un’autobiografia immaginaria e poetica, ispirata alla lettera pastorale “In Dialogo con Sant’Alfonso” scritta nel 2014 da Monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra.
Il film si sviluppa in sette atti cronologici, ognuno dei quali esplora una fase significativa della vita del santo. Le musiche, ad eccezione di due brani del noto cantautore Enzo Avitabile, sono curate da un gruppo di compositori del Dipartimento di Musica Applicata del Conservatorio “Venezze” di Rovigo, sotto la direzione artistica del compositore Marco Biscarini, vincitore del Premio David di Donatello per la colonna sonora del film “Volevo Nascondermi”.
Sara D’Arielli, già nota per aver prestato la sua voce nella colonna sonora del film “Quel posto nel tempo” con Leo Gullotta, torna a collaborare con il regista G. A. Nuzzo, ma questa volta con una sua composizione originale: la “Ave Maria Missionarium”. "Ho pensato di creare un’Ave Maria un po' diversa”, racconta la compositrice. “Più intima, introversa, dolce ma anche amara, che nasce dalla fluttuazione di due voci: una di soprano, interpretata dalla bravissima Sara Ghiglia, e l’altra di mezzosoprano, che sono io. Le voci sono immaginate fluttuanti nel silenzio, per poi essere arricchite dall’orchestra, mescolando lo stile barocco e romantico con un pizzico di contemporaneità”.
La colonna sonora si inserisce perfettamente nel racconto cinematografico, arricchendo la narrazione e offrendo una dimensione emotiva che va oltre la semplice biografia del santo. La scelta di unire il barocco e il romantico con la modernità non è casuale: il film non si limita a delineare la figura religiosa di de’ Liguori, ma ne esplora anche l’aspetto umano, ponendo l’accento sul rapporto tra il santo e l'arte, la musica e la teologia, tratti che lo hanno reso un punto di riferimento imprescindibile per la Chiesa cattolica.
Con questo progetto, Sara D’Arielli conferma il suo talento nell’intrecciare tradizione musicale e innovazione, e al contempo contribuisce a raccontare una figura storica e spirituale di fondamentale importanza per la cultura italiana.