“Grazie di tutto. Ma prima di tutto per avermi insegnato a pensare”. Sono le parole con cui Lia Giancristofaro ha consegnato ad un post su facebook il commiato dal padre. La mattina del 15 giugno 2022 fu segnata dalla notizia della scomparsa del professor Emiliano Giancristofaro presso l’Ospedale Renzetti di Lanciano in cui era stato ricoverato a seguito del malore avuto la sera del suo compleanno, il 6 giugno.
La scomparsa di Emiliano Giancristofaro è stata un lutto immenso per tutto il mondo della cultura abruzzese, ha rappresentato per decenni la cultura e la storia della nostra regione. Ha insegnato a pensare, studiare, approfondire, conoscere, amare a generazioni di studenti e alle migliaia (almeno) di persone che grazie a lui si sono potuti accostare alle radici profonde dell’Abruzzo. Una persona dall’intelligenza e dalla passione unici, un gigante della cultura nel cui ricordo si stanno unendo nel commiato tantissimi esponenti del mondo della cultura, del giornalismo, dell’associazionismo, delle istituzioni, della politica. Riassumere tutta un’esistenza straordinaria e appassionata, profonda e ricca come quella del professor Giancristofaro, quale immenso vuoto lascia nel panorama culturale e sociale, in poche parole è pressoché impossibile. La sua biografia, la sua bibliografia e le innumerevoli iniziative di cui si è fatto promotore sono impossibili da riassumere in poche righe.
È stato fondatore della prima sezione abruzzese di Italia Nostra, in prima linea sul finire degli anni settanta in difesa della Val di Sangro, strenuo difensore del patrimonio storico ed ambientale lancianese, ha curato la rinascita della storica casa editrice Carabba, ha donato il suo straordinario archivio audiovisivo sulle credenze popolari abruzzesi alla Biblioteca comunale di Lanciano, curò con lo scomparso Ireneo Bellotta gli Scritti rari di Alfonso Maria Di Nola, usciti in due volumi per la collana “Quaderni di Rivista Abruzzese”, e la pubblicazione del libro in tre volumi relativo al Convegno Storico Abruzzese-Molisano svoltosi a Roma presso l’Associazione Famiglia Abruzzese-Molisana dal 25 al 29 marzo del 1931. Una preziosa pubblicazione della storia della tipografia e della storia culturale della nostra regione, curata dall'Associazione Culturale Nuovo Umanesimo di Casalbordino, legata indissolubilmente all’impegno e all’opera di Emiliano Giancristofaro. È stata una delle infinite iniziative ed eventi culturali con i quali ha permesso di pensare, appassionarsi alla ricca storia abruzzese e amarla, valorizzarla. Un elenco che non rende appieno omaggio a quel che è stato, è e sarà il professor Emiliano Giancristofaro. Ricordarlo in queste tristi ore è doveroso, ancor di più – in omaggio alla sua infinità umanità, umiltà e ricchezza d’animo – cercare di proseguire, non disperdere l’immenso patrimonio che ci ha donato e continuare a farlo crescere e fiorire.