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"DAL “GRASSO CHE COLAVA” AL CAPPIO DEI MANCATI TRASFERIMENTI"

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Diventa problematico e gravoso seguire la logica del Governo centrale: mettere i conti a posto con l’Europa e tagliare trasferimenti di volta in volta alle Amministrazioni locali. Lanciano paga pesantemente una politica di rigore da sfinimento finanziario sugli Enti locali. E che danneggia pesantemente i cittadini lancianesi. Ne siamo ben consapevoli. Con già gravi tagli nei precedenti due anni, con un bilancio di previsione 2013 in itinere per l’approvazione in Consiglio comunale (bilancio già approvato in Giunta il 12 ottobre scorso e con parere positivo dei revisori contabili), il Governo nuovamente getta la scure sui trasferimenti al Comune di Lanciano privandolo, dal 5 novembre scorso, di  1.164.000 di euro!!!  Più di un milione tagliati a danno dei cittadini. Questa Amministrazione comunale, che da 2 anni e mezzo si prodiga nel far quadrare i conti secondo i dettami legislativi e finanziari, si è vista cambiare le “regole del gioco” a partita quasi finita. Cittadini penalizzati di risorse. È l’ennesimo provvedimento punitivo sui cittadini: a conti fatti 9 milioni di euro in meno in tre anni. Una cifra enorme. 

La Lista civica “Lanciano in Comune” contesta apertamente questo modo di procedere perché mette alle strette i Comuni, costretti a far quadrare i conti (una volta grattato il fondo con risparmi di spesa fino all’inverosimile, come è stato fatto e si continuerà a fare da parte di questa Amministrazione) unicamente attraverso l’innalzamento di aliquote fiscali sulle tasse che in questo periodo rappresentano una vessazione sul cittadino. Non si può accontentare Bruxelles e mettere in ginocchio centinaia di Comuni italiani. Tralasciamo il commento sul balletto ormai in voga fra le tassazioni che si prospettano: Imu (sì, no, forse… prima o seconda rata), Tares (forse), Tarsu (si torna indietro?), Trise (boh?) e ultimamente, sembra spuntare dal cilindro della fantasia dei nostri parlamentari, una ipotetica Tuc (tassa unica comunale). Gli amministratori locali non amministrano più alcunché: diventano, per logica del Governo centrale, solo esattori di tasse. BASTA! 

En passant , come “Lanciano in Comune”, una precisazione ci sia consentita verso quella parte di opposizione che da qualche settimana, contestando il bilancio di previsione 2013 sui media, ha sposato la linea delle… parole in libertà. Con parziale verità. E che usa, in modo forsennato (la scuola de “Il Giornale” insegna), il c.d. “metodo Boffo”: “manganellare” numeri e situazioni decontestualizzaandoli e “gettare fango” a massicce dosi (“un’Amministrazione solo di tasse”) a go go (tanto prima o poi la gente ci crederà…). Una parziale verità non fa chiarezza. Così come davanti ad un foglio bianco affermare che è diversamente nero non è corretto. 

Così per esempio la Tares, tanto manganellata per i suoi effetti nefasti sui cittadini, è da noi stessi considerata iniqua. Punitiva. Ma la legge non si rispetta da amministratori come un optional. In specie, nel regolamento Tares del Comune di Lanciano, nei limiti di manovra concessi dal legislatore, questa Amministrazione ha applicato tariffe al minimo (per esempio per bar, ristoranti, pizzerie ecc. ecc.) e quelle più alte per altre attività (banche).  È stato scritto tutto il contrario (ignoranza? malafede?

pressappochismo? sarà…). Comunque l’obiettivo del regolamento Tares è stato di stare dalla parte dei cittadini con equità ben sapendo che la tassa va riscossa. C’è stata massima attenzione proprio per ovviare ad una situazione ingenerosa verso alcune attività produttive.

Perché tacere questi dettagli? Perché omettere tutto lo sforzo di questa Amministrazione per “equilibrare le aliquote” nei limiti previsti dalla legge? Inoltre non si spiega ai cittadini (è un altro metodo, quello  omissivo) che la Tares è animata da una filosofia governativa ben precisa: chi più produce rifiuti più paga. Le categorie che, purtroppo, producono più rifiuti sono considerate dal legislatore da dover più tassare per contribuire allo smaltimento dei rifiuti prodotti. Così ad esempio il legislatore prevede che le famiglie numerose debbano pagare di più. Questa Amministrazione si è prodigata con detrazioni in tal senso proprio perché vuole stare dalla parte dei cittadini più tartassati! 

E perché omettere anche che la Tares è stata concepita per  la copertura integrale delle spese di raccolta dei rifiuti comunali compresi anche altri servizi indivisibili? E perché omettere che nell’attuale Tares sono inglobati gli 800 mila euro che il Comune deve sborsare in più per lo smaltimento rifiuti dal gennaio scorso da Cerratina (ormai discarica piena) a Chieti (e non per colpa nostra!)? 

La possibilità di tornare dalla Tares alla Tarsu è stata prevista dal legislatore dopo il 12 ottobre, cioè lo scorso 28 ottobre in un decreto di conversione. Dunque non in seguito a fantomatici rilievi di parte dell’opposizione. Valutazioni da parte di questa Amministrazione sono in corso per comprendere la portata delle due tasse sulle finanze dei cittadini. Nessuno ha voglia di chiedere soldi ai cittadini. Rispetto e costrizioni di legge sono ben diversi da libertà di tassare.

Si rende necessario in conclusione, a mo’ di completezza, ricordare ai moralizzatori-benefattori che stanno all’opposizione, come loro utilizzavano i soldi dei cittadini lancianesi:  

1) sono stati spesi soldi pubblici per anni per pagare la funzione di Direttore generale del Segretario comunale con 44 mila euro annue in più sull’indennità base (mentre l’Amministrazione Pupillo ha solo il Segretario comunale senza la mansione di Direttore generale…). Risparmi!

2) non sono stati riscossi per anni i canoni da alcune strutture pubbliche. Citiamo ad esempio la Casa di Conversazione per la modica somma di euro 47 mila circa (soldi dei cittadini che sono mancati per anni nella casse comunali). Nessun provvedimento per riscuotere tale cifra. A questa Amministrazione noi l’ingrato compito di arrivare addirittura in Tribunale per far riavere soldi e struttura ai cittadini (con intervento dell’Ufficiale giudiziario!). E la stessa struttura potrà essere utilizzata, in parte, per spostare alcuni uffici comunali evitando l’annoso problema degli affitti che tanto incidono sul bilancio. Risparmi!

3) negli anni scorsi è stato premiato politicamente l’ex-sindaco Nicola Fosco “spostandolo” dal consiglio comunale alle Farmacie Intercomunali Anxanum  Spa con un incarico ad hoc (ma di quelli da mille e una notte!) per la modica somma di 110 mila euro annue (ultima annualità), soldi indirettamente gravanti sui cittadini lancianesi (o mancanti dal contributo che le Farmacie devono annualmente al Comune che è socio). L’incarico a Fosco è durato circa 7 anni. Quanti soldi sono stati spesi per tenersi buono il “politico “ di turno? L’Amministrazione Pupillo invece non ha rinnovato il contratto a Fosco… Risparmio (da mille e una notte)!

4) per anni il sindaco Paolini ha potuto contare su un autista (con relative spese in bilancio). Da due anni e mezzo il Sindaco Pupillo viaggia mettendo mani al portafogli personale. Risparmi!

5) per anni si è pagati qualcuno che, per la modica cifra di euro 30 mila annue, dicesse ai cittadini di Lanciano il tempo che fa… Lanciano, ebbene sì, aveva una stazione climato-metrica per conoscere quello che tutti potevano sapere da un pc, smartphone o tablet. Lapalissiano scrivere ciò che questa Amministrazione ha fatto per eliminare uno sperpero così grave di danaro pubblico. Risparmi!

Dobbiamo continuare? O basta? Non mancano certo fatti e cifre…

C’è una ulteriore piccola differenza che ci preme rimarcare: oggi l’Amministrazione Pupillo è costretta a recuperare risorse - a malincuore - tramite i cittadini per le direttive del Governo sulla finanza locale, la precedente Amministrazione - nei suoi anni di “splendore” - , pur facendo quadrare i conti, poteva liberamente spendere dal “grasso che colava”.  


Lanciano, 12 novembre 2013      

Alessandro Di Matteo

       Capogruppo al Consiglio Comunale

        “Lanciano in Comune”

 

 

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