STATUTO FIERA: RACCONTARE SENZA OMISSION. FATTI E NON POLEMICHE
Le polemiche in seguito all’approvazione del nuovo Statuto della Fiera (lo scorso 11 ottobre da parte dell’amministrazione Pupillo) sono strumentali e omissive. Qualche consigliere di opposizione farebbe bene a raccontare per intero l’impegno profuso per la Fiera di Lanciano senza omettere particolari significativi. Dire “è un colore diversamente bianco” non significa dire “è nero”. Significa aprire una gamma di risposte multiple. E i cittadini devono avere risposte complete. Devono essere informati su fatti.
Si è omesso, per esempio, in questi giorni, di raccontare il disimpegno finanziario del Comune di Lanciano in qualità di socio verso l’ente Fiera quando c’era l’amministrazione Paolini. Zero euro destinati alla Fiera! Zero impegni! Nessuno zelo (come ora si vuol far apparire) per un Ente che da 50 anni ha rappresentato, rappresenta e ci si augura rappresenterà il fiore all’occhiello per Lanciano e per le fiere del Sud Italia (nonostante una crisi quasi mondiale colpisca le fiere, vedi Motor Show di Bologna annullato). Uno zelo particolare, invece, si è avuto per le schermaglie politiche (emblematica la cacciata di Donato Di Fonzo - attuale presidente del Consiglio comunale - dalla Fiera a pochi mesi delle votazioni). Quindi solo chiacchiere polemiche (legittime per carità) e zero soldi. Solo fumo e nessun impegno di denaro per la Fiera in precedenza; impegno finanziario - emblematico - che altri soci rispettavano (non è significativo che il Comune dove ha sede la Fiera si disinteressasse?). Quale disegno oscuro era all’orizzonte sul destino della Fiera di Lanciano? Eclissi? Eutanasia? Chiusura? A vantaggio di chi? Di quale politico? Di quale area geografica? Ora ci si erge a paladini e difensori della Fiera? Ora? Intanto l’attuale amministrazione Pupillo ha destinato soldi alla Fiera dopo una latitanza finanziaria della precedente amministrazione. Fatti.
Il nuovo Statuto è certamente un mezzo. È il primo passo per un rilancio della Fiera. Nessun disegno oscuro o tenuta nei cassetti strategica del piano di rilancio. E l’approvazione dello Statuto non è inutile per chi conosce le dinamiche burocratiche (indispensabili e necessarie) per far funzionare enti. Si omette, ancora, di raccontare che l’attuale Fiera è in regime di prorogatio (come anche spiegato in Consiglio comunale dal Sindaco Pupillo). Inutili sono le polemiche. Non gli atti necessari per l’ente Fiera.
Si è omesso, ancora, di raccontare che nel nuovo Consiglio di Amministrazione della Fiera (che sarà Lancianofiera – Polo Fieristico d’Abruzzo dopo i passaggi burocratici) passerà dagli 11 membri a 5 (rappresentando numericamente e non proporzionalmente i soci). Significa ancora risparmi (indiretti) per i cittadini. Significa meno poltrone, meno soldi (come gettone di presenza) e più efficienza/speditezza per l’Ente. Risparmi minimi? In ogni caso eliminate poltrone oggetto di diatribe politiche, da scambiare o intercambiare ad libitum. L’amministrazione Pupillo elimina le poltrone e lo fa da mesi, in ogni ambito dove è chiamato ad operare, direttamente o indirettamente. Parlano i fatti. In modo chiaro.
Si è omesso di raccontare che il nuovo art. 15 è frutto di una mediazione nell’assemblea dei soci del 12 agosto scorso. E che qualche socio (nel pieno rispetto di una propria visione) non aveva intenzione di aderire ad un nuovo Statuto in presenza di termini perentori per la designazione/nomina da parte del Comune di Lanciano (e la cosa è stata spiegata con carte alla mano anche in Consiglio comunale). Perché omettere? La nuova formulazione assicura la continuazione della Fiera, nell’interesse del territorio e della collettività. Nessun indebolimento. Dicano gli oppositori, o chi per essi, quali soci bisognava “sbattere” fuori dalla Fiera (viste le legittime contrarietà) per avere una designazione univoca e “forte” del Comune di Lanciano. A chi giova avere meno soci nella Fiera? È nostro impegno quello di poter avere una platea dei soci più larga per un rilancio della Fiera. È questo l’impegno della politica verso la Fiera: tessere un reticolo di soci, “fare sistema” secondo aspettative e politiche di rilancio discusse e condivise. Migliorare si può! Omettere no.
La triade. I fatti, nel corso dell’amministrazione Pupillo, hanno smentito coloro che vogliono ricamare su un documento, ormai vecchio e “bruciato” dai fatti. Eliminate poltrone, incarichi, direttore amministrativo di farmacia (lautamente remunerato a 110 mila euro annue a fine mandato, ma la vogliamo raccontare ai cittadini com’è questa storia politica-elettorale, cittadini che hanno pagato in termini finanziari una poltronissima?), drastiche riduzioni di compensi nei Cda ecc. ecc. Comprensibile che queste scelte provochino sorpresa e sbigottimento (e che sfocino in polemicucce) in coloro, o chi per loro, in precedenza “creavano”, direttamente o indirettamente, poltrone politiche. I cittadini sono costretti dalla grave crisi economica a risparmiare. Lo fa anche questa maggioranza/amministrazione con azioni certe, semplici e ponderate.
Nessuno rivendica l’onniscienza o l’infallibilità su scelte politiche o amministrative per la città. Rivendichiamo come amministratori solo la capacità di pensare in modo nuovo a problemi vecchi, che arrivano sui tavoli di questa maggioranza. E il nostro impegno per il bene dei cittadini lancianesi non mancherà. Si moltiplicherà in nuove sfide che sono all’orizzonte. Nonostante le polemiche.
Lanciano, 15 ottobre 2013
Alessandro Di Matteo
Capogruppo al Consiglio Comunale
“Lanciano in Comune”