LANCIANO. La posizione assunta dall’assessore al Bilancio Valentino Di Campli sull’Imu e sulle entrate che il Comune ha ricavato da questa tassa è l’ennesima dimostrazione – semmai ce ne fosse ancora bisogno – di un atteggiamento da parte dell’amministrazione comunale di Lanciano che continua a ‘campare scuse’ e addossare ad altri la responsabilità delle proprie scelte.
Secondo Manlio D’Ortona, consigliere comunale di opposizione, invece, la situazione che vivono oggi le casse comunali dipende esclusivamente dalle decisioni di questa maggioranza che ormai, a quasi due anni dal suo insediamento, non può più attribuire ad altri – la passata amministrazione, il governo centrale, eccetera – i propri fallimenti.
“In particolare rispetto all’Imu – puntualizza D’Ortona – Di Campli e la sua maggioranza devono assumersi la responsabilità di aver aumentato l’aliquota sia sulla prima cassa che sulla seconda casa (rispetto alla quale c’è stato l’aumento massimo), gravando sulle tasche dei cittadini in misura maggiore di quanto imposto dal governo centrale. E se il Comune ha incassato meno – aggiunge D’Ortona – allora forse ha dimostrato di non sapere gestire al meglio il bilancio comunale, visto che a un grande sacrificio chiesto ai lancianesi, non è corrisposto un miglioramento della situazione finanziaria”.
Il dato incontrovertibile è l’aumento rispetto al passato: Imu prima casa +25%, Imu seconda casa e immobili per attività produttive +40%.
Quanto ai paragoni – a livello nazionale e comunale – ‘azzardati’ da Di Campli, la verità è che a Lanciano si paga l’aliquota Imu più alta di tutto il comprensorio.
“Tasse più alte per quanto riguarda la prima casa – sottolinea D’Ortona – ma non solo. La media dei versamenti per gli immobili diversi dalla prima abitazione – spiega al proposito l’esponente di opposizione – dimostra infatti che soltanto ad Atessa e San Salvo sono più alti, evidentemente perché si tratta di aree altamente industrializzate. Per il resto – conclude D’Ortona – Lanciano ‘vince’ il confronto con tutte le altre città del comprensorio. E come è evidente a tutti (a tutti, forse, tranne che a questa maggioranza), questa non è una ‘vittoria’ di cui andare fieri”.