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Il cammino sinodale delle Chiese in Italia, conclusa la fase sapienzale

Dall’Arcidiocesi di Lanciano-Ortona un documento alla Cei che apre la Chiesa alle richieste dal basso, alla vita vissuta

redazione
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“Una Chiesa diocesana che cammina insieme, condivide scelte pastorali che vengono dal basso, ascolta i bisogni del territorio e delle sue comunità, rafforza la rete di solidarietà e forma assieme laici, laiche, consacrati/e perché rispondano anche ai temi più complessi e scottanti dell’attualità e siano vicini alla vita vissuta”. E’ l’arcivescovo Emidio Cipollone ad indicare la via che l’arcidiocesi di Lanciano-Ortona percorrerà nei prossimi anni alla fine dei lavori della seconda fase, quella sapienziale, del cammino di riforma della Chiesa voluto da papa Francesco, iniziato nell’estate 2021. Lunedì 29 aprile nella basilica di San Tommaso ad Ortona l’assemblea sinodale ha prodotto un documento inviato alla Cei (Conferenza episcopale italiana), delle scelte fatte nella nostra diocesi; documento che sarà analizzato assieme a quello delle altre diocesi italiane per arrivare ad una riforma della Chiesa, nei contenuti e nelle strutture, a partire già dal Giubileo 2025.

Un documento frutto di un cammino lungo, iniziato nel settembre 2021, che ha visto in questi mesi l’assemblea diocesana del cammino sinodale -formata da circa 70 referenti, due per ogni parrocchia, referenti della cappellania ospedaliera e di quella scolastica diocesana- affrontare le prime due fasi: narrativa e sapienziale.

“Nel cammino sinodale la fase narrativa è durata due anni ed è stata divisa in due momenti”, spiega l’arcivescovo Emidio Cipollone, “quello dell’ascolto delle necessità della chiesa, e quello dei “cantieri di Betania” dove sono emerse le peculiarità della nostra diocesi che guarda ad esempio molto al momento della formazione giovanile perché si sta vivendo una sorta di scollamento dal mondo dei ragazzi. In questa fase è nata la Cappellania scolastica diocesana, che vuole accompagnare i ragazzi delle scuole superiori in una esperienza di fede pura e comunitaria. E’ una sperimentazione di una comunità eucaristica senza confini che ad oggi, dopo due anni di discernimento, possiamo dire che è un vero e proprio germoglio sinodale, che può essere condiviso con le altre Chiese.

A settembre 2023 è iniziata la seconda fase, appena conclusa: sapienziale. E’ stato un momento di discernimento, riflessione ulteriore sulle 5 costellazioni, le vie indicate dalla Cei su cui calibrare il nuovo cammino della chiesa: la missione secondo lo stile di prossimità; il linguaggio e la comunicazione, la formazione alla fede e alla vita; la sinodalità e la corresponsabilità e il cambiamento delle strutture. Dai tavoli di lavoro fatti sono due le costellazioni emerse nella nostra diocesi: missione e formazione”.  

Missione e formazione che si concretizzano in tre scelte:

1- Costituzione di una equipe diocesana permanente e conseguente Consiglio pastorale “allargato”: una Chiesa diocesana che cammina insieme condivide scelte pastorali che siano frutto di un moto dal basso in cui ogni fedele si senta uno-con-tutti, apprezzato nelle sue qualità e che non subisca scelte che calino dall’alto.

2- Presenza dei/lle referenti sinodali agli incontri delle Zone Pastorali, finora sostanzialmente a presenza presbiterale: la presenza laicale vuole permettere una connessione costante con i bisogni del territorio e delle sue comunità, mira ad arricchire i punti di vista e gli orizzonti pastorali anche con attività da condividere, una comunicazione capillare, un sostegno alle comunità più fragili rafforzando la rete di solidarietà.

3- Formazione: formarsi come battezzati/e nella nuda e cruda esperienza di fede e come parte di una comunità sul “come” costruire una comunità: laici, laiche, consacrati/e e ministri  ordinati si formano insieme sia a livello biblico-teologico che antropologico-sociale per una qualificazione insieme ‘alta’ e ‘concreta’, capace di rispondere anche ai temi più complessi e scottanti dell’attualità. Una catechesi ‘fresca’, esperienziale, interattiva e coinvolgente, legata alla vita vissuta che possa supportare il percorso di ascolto e discernimento per giovani e adulti in una dimensione realmente comunitaria.

Queste indicazioni per arrivare poi all’ultima fase, quella profetica dove sarà la Chiesa di Roma a produrre testi concreti dalle indicazioni arrivate dalle tante comunità, da un “popolo in cammino sinodale, insieme”, già dal giubileo 2025.

 

 

 

 

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