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Ospedale di Lanciano: la priorità va data al cittadino.

in un comunicato stampa giunto in redazione riportiamo il punto di vista del consigliere comunale Giacinto Verna

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LANCIANO – Rispetto a quanto si è detto e scritto in questi giorni in materia di sanità nella nostra regione, nell’Abruzzo meridionale e in particolare nell’area frentana, si inserisce il consigliere comunale Giacinto Verna (Rinnoviamo Lanciano) il quale parte da un altro punto di vista, quello della tutela e della difesa dei cittadini e dei malati che quotidianamente hanno bisogno di cure e servizi sanitari.

La prima cosa che Verna mette in evidenza è la seguente: “I cittadini abruzzesi sono soddisfatti delle prestazioni sanitarie che ricevono? I malati, i bisognosi di cure, si sentono effettivamente al centro delle attenzioni di questa classe politica dirigente, che decide solo sulla base del risanamento economico,  del calcolo numerico dei posti letto e dei bacini di utenza?”.

Secondo Verna, è da questa domanda che bisogna partire.

“I servizi offerti nei nosocomi di Guardiagrele, Ortona, Lanciano, Atessa e Vasto sono migliorati rispetto a 12 mesi fa?  Le strategie sanitarie assegnate a questi ospedali sono solo disegnate sulla carta o invece si sviluppano quotidianamente dando risposte e offrendo servizi ai malati? Da almeno due anni il commissario alla sanità Chiodi, il manager Asl Lanciano-Vasto-Chieti e i suoi collaboratori, fanno conferenze stampa e proclami annunciando ai quattro venti miglioramenti dei servizi e delle prestazioni ospedaliere, salvo poi venire puntualmente smentiti nei fatti da dati oggettivi quali le oramai famose liste di attesa divenute bibliche, i tagli che investono medici e  paramedici oltre che quelli degli stessi posti letto”.

Verna si chiede ancora: “I pronto soccorso di questi ospedali, ad esempio, hanno un numero sufficiente di personale per coprire i turni? Le radiologie, dispongono di figure tecniche? Possono oggi i cittadini contare su reparti di eccellenza con dentro primari, medici e paramedici o al contrario oggi ci sono solo reparti smembrati, accorpati e sviliti nelle funzioni? Insomma, gli abruzzesi a sud di Chieti e che abitano nell’entroterra montano, oggi, hanno più o meno difficoltà nel ricevere le necessarie cure sanitarie?”.

“Tutto ciò detto – conclude Verna - è a dir poco sconcertante sentire, ancora in queste ore anche da esponenti locali del Pdl, parlare di milioni di euro (più di 100mln per struttura) che dovrebbero essere destinati alla costruzione di nuovi nosocomi  mentre non si fa niente ma davvero nulla, per adeguare e mettere a norma le strutture precarie esistenti. Certo, la materia è di complessa trattazione e di difficile risoluzione ma rimettere al centro il cittadino, il paziente e i suoi familiari potrebbe essere un primo passo verso la richiesta comune di una sanità con la “S” maiuscola per riuscire finalmente a ottenere il Diritto alla Salute, questa si con la “S” maiuscola”.
 

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