Ricambierà colore in poche ore la Regione Abruzzo, in 'zona rossa' dalla serata di venerdì ed in 'zona arancione' dalla mattinata di domenica.
E' questo l'epilogo della 'partita' giocata davanti al Tar che ha accolto la richiesta del Governo di sospendere l'efficacia dell'ordinanza regionale che, dallo scorso lunedì, aveva anticipato la fine della 'zona rossa' nel territorio', con il ritorno a quella 'arancione'.
Critico il presidente Marco Marsilio: “Si consuma così - ha commentato - uno di quei capolavori di burocrazia amministrativa che rende le istituzioni incomprensibili ai cittadini”. “Non si tratta di burocrazia, è Marsilio che non ha rispettato le regole“, hanno replicato fonti di governo sottolineando che “il Tar ha messo ordine a questa vicenda che si chiude con un messaggio chiaro: nessuno arbitrariamente può modificare le diverse fasce”.
Ancora Marsilio: “La pervicace azione del governo produce come risultato l’insensato e schizofrenico ritorno in zona rossa, per un giorno, di una regione che da due settimane mostra valori stabilmente arancioni. Dopo che il Tar ha negato per due giorni l’esistenza di un ‘pericolo’ così grave da giustificare un provvedimento d’urgenza, era chiaro che oggi il Governo avrebbe potuto provocare solo il risultato di vedere una regione cambiare colore tre volte in tre giorni. Incuranti delle conseguenze pratiche nella vita delle persone, pur di poter esibire lo scalpo del reprobo Abruzzo“. Il presidente ricorda che l’Abruzzo “da due settimane mostra valori stabilmente arancioni, ormai persino tendenti al giallo” e dice di sentirsi “con la coscienza a posto. Ho tutelato la salute dei cittadini adottando senza indugio le misure restrittive necessarie e ho agito di conseguenza quando i dati mostrano un numero di guariti doppio o triplo dei nuovi contagiati da una settimana, tenendo conto della tenuta economica del territorio. A un atteggiamento pragmatico e aderente alla realtà dei fatti, il governo preferisce una rigida e tetragona applicazione burocratica delle norme“.
Per il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, alla sentenza del Tar si è arrivati a causa della decisione unilaterale dello stesso Marsilio, senza il necessario confronto con l’esecutivo. “Con la sentenza del Tar Abruzzo, che ha sospeso l’ordinanza del presidente Marsilio che aveva autonomamente portato la Regione da zona rossa ad arancione, è stato ripristinato il principio della tutela prioritaria della salute – ha scritto il ministro in un comunicato stampa – È necessario sempre lavorare insieme, soprattutto quando si devono prendere decisioni che impattano sulla tutela della salute dei cittadini. È necessario sempre rispettare le regole comuni che insieme ci siamo dati, praticando il principio costituzionale di leale collaborazione tra livelli istituzionali. Il governo è sempre stato, e continuerà ad essere, al fianco dei cittadini abruzzesi per rafforzare le reti sanitarie e ristorare tutti i comparti economici costretti a fare duri, ma necessari sacrifici per proteggere la vita difendendo la salute di tutti. Non è tempo di polemiche ma di riprendere con il presidente Marsilio un lavoro comune”, ha concluso Boccia.