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"Terravento" di Domenico Di Genni e Giuseppe Colangelo in mostra a Lanciano

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"TERRAVENTO" di DOMENICO DI GENNI e GIUSEPPE COLANGELO

  • inaugurazione ufficialeSabato 20 Luglio 2019 alle ore 20:00
  • POLO MUSEALE DI SANTO SPIRITO, via di Santo Spirito ,77
    66034 LANCIANO
    TEL. 0872 700578
    CEL. 3389792548
  • fino al 5 agosto 2019

con il Patrocinio di/under the Patronage of: Provincia di Chieti, Comune di Lanciano
organizzazione/organization: Polo Museale di SANTO SPIRITO
in collaborazione con/in collaboration with: Casa d' Arte San Lorenzo
con il supporto di/with the support of: C.R.A. Centro Raccolta Arte

TERRAVENTO
La scultura come radice, la pittura come migrazione.
 
La propensione ad accogliere e onorare pittori e scultori è ormai entrata a far parte di quella peculiare tradizione che Lanciano e in particolare il Polo Museale Santo Spirito negli ultimi anni, è venuta sempre più distintamente fisionomizzando e consolidando attraverso attività e iniziative di grande rilevanza. Il FLIC (Festival Lanciano In Contemporanea) 2019 ospita due affermati artisti abruzzesi che con il loro talento onorano la nostra terra e danno un contributo alla nostra storia, perché l’arte è storia. Giuseppe Colangelo e Domenico Di Genni sono i protagonisti della mostra Terravento che il suddetto festival celebra dal 20 luglio al 4 agosto 2019. Il titolo della mostra è stato scelto dagli artisti stessi a significare gli elementi primordiali e infiniti che sono alla base della loro recente produzione artistica.
La Terra è materna, nutriente, pratica, concreta, solida e potente. Fertile, creativa e rigogliosa, accoglie la vita e la nutre. Ѐ casa, appartenenza, forza e energia.
Il vento è respiro, inafferrabile e invisibile. Lo senti sulla pelle e lo ascolti fischiare. Ѐ una forza potente: spazza i villaggi, soffia sui mulini, piega gli alberi e spinge le vele. È vita ed energia. Ѐ unità, libertà, eternità e solidità.
Terra e vento dunque, ben radicati nella forza creatrice e nelle mani di Giuseppe Colangelo e Domenico Di Genni. Elementi che ogni fruitore può toccare e odorare, ascoltare e guardare, lasciandosi contagiare ed arricchire.
“Abbandoniamo la pratica delle forme di arte conosciute ed affrontiamo lo sviluppo di un’arte basata nell’unità di tempo e dello spazio … Si va formando una nuova estetica, nuove forme luminose attraverso gli spazi. Movimento, colore, tempo e spazio sono i concetti della nuova arte” (Lucio Fontana, dal Manifesto tecnico dello spazialismo, Milano 1951).
Le sculture di Giuseppe Colangelo, aperte nel loro spazio, evidenziano un forte attaccamento alla terra, alle radici, alle tradizioni, alla natura e al “ritorno” nei luoghi d’infanzia. La pietra della Majella, il marmo di Carrara, il legno sono materiali che l’artista predilige e che emanano ognuno un “odore” diverso. Le sue opere raccontano il seme della terra che si trasforma; la germinazione, inno alla vita e indice di libertà. Attraverso un materiale “freddo” l’autore sbozzando, levigando e lucidando dà vita a figure che “parlano” al creato, a sé stessi e agli altri. Ognuno di noi non può fare a meno di questo dialogo durante il cammino della propria vita. L’artista ha, però, la capacità di ricordarcelo attraverso le sue opere che non hanno soltanto una connotazione estetica bensì sono espressione di una riflessione profonda dell’esistenza umana. 
Domenico Di Genni si definisce un pittore coloniale contemporaneo. Il viaggiare gli ha permesso di conoscere nuove culture, popolazioni, tradizioni e paesi diversi. I suoi ritratti rappresentano svariate etnie, persone che vivono in totale libertà senza contaminazioni e trasmettono serenità, spontaneità, freschezza, gioia di vivere. I volti in mostra, inondati dalla bellezza e dal colore, rimandano teneramente a Paul Gauguin pur nella diversità dettata dall’evidente appartenenza al proprio tempo e alle nuove conquiste tecnologiche dell’artista. Pittore figurativista, nei dipinti a olio e nei disegni, di forte espressività, molto attento all’armonizzazione delle linee e dei colori il cui risultato estetico è ammaliante e seducente. Di Genni sente il bisogno di migrare per conoscere luci nuove e nuove realtà. Cerca la diversità, non ama l’omologazione, coltiva la bellezza e condivide in pieno il coraggio di vivere in maniera pura e incontaminata di alcuni popoli, in particolare le tribù africane, quelle sudamericane o orientali.
In conclusione due condizioni sull’esistenza umana, quelle dei due artisti, apparentemente in contrapposizione: l’attaccamento allo spazio confinante le proprie radici, il viaggio in terre lontane. In realtà la ricerca di entrambi di un mondo governato dall’armonia, dalla comprensione, dalla capacità di vivere insieme, in pace con sé stessi e con il mondo. La cultura e l’arte sono senza dubbio protagonisti di questo auspicabile processo.
 
Angela Troilo
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