LANCIANO - Nella giornata odierna si è vista protagonista la protesta degli studenti e delle studentesse che ha avuto inizio nella sede del "De Titta" per finire nella sede del "Fermi" per richiedere nuovamente un incontro con la preside per rilanciare la proposta dell'ArciGay riguardante gli incontri sul bullismo omofobico e sulla differenza di genere. Gli studenti mentre giravano fuori dalla scuola sono stati fermati da una pattuglia della Digos, la quale ha richiesto i documenti. Nel frattempo la preside, appena arrivata a scuola, ha accusato i ragazzi di essere stati violenti nel richiedere un appuntamento, dimostrando ancora una volta di non essere aperta al confronto. La collaboratrice della dirigente, dopo aver chiamato in ufficio i rappresentanti d'istituto, negando il colloquio ai membri partecipanti al presidio, ha proposto l'inserimento di una controparte al corso sul bullismo omofobico. Questa manifestazione si è conclusa con l'identificazione di tutt* i/le present*, nonostante fossero pacifici.
"Chiamare organizzazioni omofobe come controparte equivale a discriminare tutta la comunità LGBT, presente anche all'interno della scuola, e a commettere di conseguenza un reato! Noi chiediamo alla scuola di informarci su queste tematiche e di non nasconderci la realtà dei fatti solo per evitare polemiche da parte dei genitori bigotti e omofobi"
dice il Collettivo Studentesco Lanciano.
"Con la nostra iniziativa, volevamo solo parlare con la preside, ma lei ci ha voltato le spalle, per la seconda volta, accusandoci di essere violenti. Siamo stufi di aspettare e di essere ignorati da una dirigente che dovrebbe parlare con gli studenti senza nascondersi dietro la scusa del lavoro perché siamo noi il suo lavoro!"
continua il Collettivo
"Parlare a scuola con la preside dovrebbe essere la quotidianità e non un'utopia per gli studenti. Il nostro obiettivo non è mai stato attaccare la preside, ma ora non sappiamo più cosa fare per incontrarla. Manco fosse il Presidente del Consiglio!"