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Saldi troppo presto, a soffrirne sono i “negozi di vicinato”

Primo mese di sconti a Lanciano, tra commercianti delle piccole attività e negozi di più ampia distribuzione

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LANCIANO - I negozi di vicinato, quelli che hanno una caratteristica tutta familiare e di piccola distribuzione. Da una prima analisi dei dati di Confcommercio su tutta la provincia di Chieti, e dalla voce di qualche commerciante di questo tipo di attività, sono emerse delle difficoltà in questa stagione di Saldi, anche a Lanciano dove, soprattutto nel centro, ci sono negozi che spesso mantengono una tradizione di famiglia.

Si tratta proprio di “stagione di saldi”, perché gli sconti sensazionali che dovrebbero arrivare a fine estate, in realtà entrano troppo presto nei negozi e, in un’annata piuttosto piovosa come questa, coincidono proprio con l’inizio della bella stagione estiva, elemento che ha messo in ulteriore difficoltà i commercianti già alle prese con i prezzi competitivi delle grandi catene. 

Non è la prima volta che la Confcommercio sottolinea questo problema, quest’anno il tempo non è stato clemente e quando è arrivato il tanto atteso caldo sono arrivati anche gli sconti, quelli che dovrebbero essere d’aiuto per i commercianti che in questo modo possono liberare facilmente gli scaffali dalla merce che, a fine stagione, resterebbe invenduta. “Purtroppo ogni anno auspichiamo un posticipo, quest’anno sono iniziati quando la stagione non era neanche partita – ci racconta Marcella Tiberio, presidente della Confcommercio della Provincia di Chieti – il saldo è la possibilità di svuotare i magazzini ed è una possibilità per il commerciante di monetizzare, ma così si crea un disagio perché il campionario stagionale è ancora tutto in negozio”.

Dello stesso parere sono infatti anche i titolari di alcuni negozi del centro, ogni giorno di fronte a difficoltà che vanno oltre la crisi "Gli sconti, considerando tutti i fattori non possono essere così alti, perché la merce ha già un suo prezzo che i negozianti sono costretti a considerare quando rivendono un capo – così come ci spiega il titolare di uno dei negozi di Corso Trento e Trieste – è un sistema complesso che, qualche volta gli acquirenti non riescono a percepire, ma per vendere un capo di qualità non si può scendere a prezzi bassi come la grande distribuzione. Una volta i saldi si facevano a fine stagione, con le rimanenze. Adesso non è così e la differenza si sente parecchio”.

“Non è più come una volta, abbiamo prezzi che non vengono ritoccati, si fa lo sconto per il cliente ma non tutto può andare a saldo, cerchiamo di trovare tutto l’anno quello che possa essere conveniente per avvicinare la clientela.” È il commento della titolare di un altro negozio sempre nel centro della città, che sottolinea come non sia possibile fare la concorrenza con i negozi in franchising che hanno prezzi già stabiliti, per i commercianti che scelgono ciò che va in negozio questo è davvero difficile.

Dall'altra parte, da qualche intervista, si è confermato un parere positivo per i negozi di più ampia distribuzione “Anche con la crisi – ci racconta una commessa – i saldi stanno procedendo bene, c’è chi torna per acquistare articoli che aveva già visto prima dell’inizio degli sconti e c’è una buona risposta da parte degli acquirenti. Certo, all'inizio c'è sempre una maggiore affluenza, che via via va diminuendo ma, tutto sommato, è positivo il risultato."

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