Dalla legge si stabilità del 2016 emergono i dati riferiti al taglio dei contributi previsti per le singole province, raddoppiati rispetto allo scorso anno.
È il Presidente della Provincia di Chieti Mario Pupillo a commentare le tabelle di riparto per le singole province ufficializzate nel corso della Conferenza Stato-Città la scorsa settimana, sottolineando come si preannunci una difficolta per la realizzazione degli interventi necessari per la cittadinanza, ma anche perché in questo momento non consentirebbe, nonostante i correttivi, la chiusura dei bilanci entro il termine del 31 luglio.
“Non chiudere i bilanci in equilibrio significa tecnicamente dover avviare le procedure di dissesto - spiega Mario Pupillo – un quadro che risulta chiaro dai dati finanziari di ben 40 province su 76 appartenenti alle regioni a Statuto ordinario. Tra queste inoltre 3 province sono già in dissesto e 10 in predissesto, tra cui anche la Provincia di Chieti”.
A tal proposito il Presidente della Provincia ha spiegato come già in questi giorni sono state elaborate, insieme alle altre province della Regione, alcune proposte di emendamento al decreto legge sulle misure finanziarie n 113 del 24 giugno, in cui è previsto un contributo di 68 milioni di euro alla finanza pubblica per l’anno 2016.
“Abbiamo già coinvolto tutti i parlamentari abruzzesi – continua Pupillo – affinché li sottoscrivano in tempo entro il primo pomeriggio di giovedì 7 luglio. Inoltre domani, presidenti e dirigenti delle quattro province, ci incontreremo in provincia di Teramo per definire insieme il percorso da intraprendere nel caso in cui, nonostante il nostro impegno, la situazione normativa dovesse rimanere invariata. Il concorso totale alla finanza pubblica richiesto dal Governo alle province abruzzesi per il 2016 è davvero notevole e risulta, se confermato con la conversione in legge, di 68 milioni di euro di fatto sottratti alle casse degli enti a fronte di contributi straordinari per strade e scuole esigui, distribuiti con una metodologia di riparto irragionevole che non tiene conto del fabbisogno reale di ogni provincia, ovvero dei Km di strada da manutenere e del numero di scuole superiori e studenti cui garantire la sicurezza. Il risultato sarà solo quello di generare a livello nazionale diseguaglianze tra cittadini e territori, laddove certi servizi non saranno più sostenibili”.