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Sevel: la Fiom ancora contro le ultime decisioni dell’azienda su straordinari e lavoro

Il 30 giugno un incontro per decidere le azioni da intraprendere

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ATESSA – Le ultime decisioni prese in merito ai lavoratori continuano a far sollevare il disappunto del sindacato Fiom, alla richiesta dell’azienda delle cinque giornate straordinarie nel mese di luglio oltre alle già annunciate ferie scaglionata da giugno ad ottobre, si aggiunge il recupero a data da destinarsi delle fermate tecniche e gli straordinari a fine turno per chi lavora di notte.

Proprio su quest’ultimo punto il sindacato rimarca come manchi ancora il rispetto nei confronti dei lavoratori “Tanti giovani neoassunti, che operano sul turno di notte, sono stati invitati a prestare lavoro straordinario per tre ore.  – scrive il sindacato in una nota – La domanda che poniamo è la seguente: può un lavoratore, dopo otto ore di lavoro prestato sul  turno di notte, esausto ed assonnato, restare in fabbrica, sulla catena di montaggio, per ulteriori tre ore?”           

Il sindacato denuncia una situazione divenuta insostenibile a causa dell’aumento dei carichi di lavoro e alla riduzione delle pause, oltre alla questione che riguarda le ferie “ pretendere di lavorare al sabato ed alla domenica, tra l’altro nel mese di luglio, significa peggiorare notevolmente la condizione di vita; obbligare le persone a fruire le ferie in maniera scaglionata, determina un dissesto totale dei piani di vita delle famiglie”

Necessario discutere delle condizioni con i lavoratori, questo un elemento importante per la Fiom che annuncia una riunione il 30 giugno per decidere tutte le iniziative da adottare “di lotta, legali e di confronto con le istituzioni. Le persone vanno rispettate in quanto uomini e donne che lavorano per la loro dignità e per quella delle loro famiglie, concetto che va difeso e sostenuto anche in fabbrica. Le persone non hanno bisogno soltanto del sostentamento economico, ma anche di essere rispettate e valorizzate. La produttività non può surclassare la vita”. 

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