LANCIANO - Sono 10 i bambini che avranno la possibilità di giocare, relazionarsi con nuove persone e vivere momenti di spensieratezza grazie al progetto “Il calcio è uguale per tutti” portato avanti da Comune di Lanciano, Virtus Lanciano e centro San Stef.Ar di Lanciano per insegnare il gioco del calcio ai bambini diversamente abili.
A fine mese, 10 bambini tra i 5 ai 12 anni, con disabilità intellettive e fisiche da lievi a moderate inizieranno una scuola calcio con l’allenatrice Lorenza Zulli in cui impareranno a giocare a pallone ma soprattutto parteciperanno ad un virtuoso processo di integrazione e relazione che li vedrà come assoluti protagonisti.
“Questo è l’ennesimo progetto che l’amministrazione porta avanti in favore delle fasce più deboli - commenta l’assessore alle Politiche Sociali Dora Bendotti - e voglio ringraziare la Virtus Lanciano, sempre attenta ai temi del sociale ed il San Stef.Ar che, nonostante i problemi burocratici con cui deve confrontarsi ogni giorno, si è mostrato da subito disponibile per la realizzazione di questa nuova esperienza”.
Il centro riabilitativo di Lanciano, infatti, come ha ricordato il responsabile Nino D’Eramo si trova in una posizione burocratica difficile. “Siamo costretti a dire di no a tanti pazienti autorizzati dalla Asl a causa del budget che ci impone la Regione Abruzzo - spiega D’Eramo - ma nonostante questo abbiamo da subito sposato il progetto perché crediamo nella sua valenza sociale”. “E’ importante inserire questi bambini in contesti diversi da quelli a cui sono abituati - prosegue il direttore medico del San Stef.Ar, Filippo Zulli - in modo tale da poter ricevere stimoli per crescere”.
Dello stesso parere Michele La Scala, direttore marketing Virtus Lanciano. “Cerchiamo sempre di unire allo sport, momenti di riflessione e di aiuto nel sociale - afferma - e con questa nuova ‘scuola’ speriamo di poter alleviare le sofferenze e le difficoltà di chi ogni giorno deve confrontarsi con una disabilità”.
Due allenamenti settimanali in cui si cercherà di valorizzare la funzione educativa del gioco, far acquisire la consapevolezza di sé e dell’altro, l’ampliamento delle capacità attentive, coordinative e delle funzioni senso-percettive ma soprattutto di relazione ed inclusione. “Ciò che più ci interessa è inserire questi bambini in contesti in cui possano acquisire maggior autonomia e stima di sé e dimenticare per un po’ di avere qualcosa di diverso da altri coetanei - sottolinea la psicologa dello sport e responsabile formazione Virtus Lanciano, Erika Consalvo - ed imparare a relazionarsi in ambiti diversi dai loro soliti schemi”.
Per le iscrizioni è possibile recarsi nella segreteria della Virtus Lanciano, o parlare con i responsabili del centro San Stef.Ar. I costi di iscrizione e tesseramento sono interamente a carico della società che regalerà ai bambini anche un piccolo kit con maglietta personalizzata, pantaloncini e calzettoni. “Questa prima edizione è ancora sperimentale - conclude la Consalvo - ma speriamo di poter coinvolgere molti più bambini, anche femminucce, per poter ampliare il progetto e dare la possibilità a chiunque voglia di poter partecipare”.