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Ricercatrice di Arielli al ministro Giannini: “la prego di non vantarsi dei miei risultati”

Redazione
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Sono 30 i ricercatori italiani vincitori dell’importantissimo bando europeo ERC Consolidator che hanno permesso all’Italia di attestarsi al terzo posto, pari merito con la Francia, dopo solo Germania ed Inghilterra. E tra questi 30 geni nostrani, c’è anche l’abruzzese Roberta D’Alessandro, originaria di Arielli, in provincia di Chieti. Roberta si è prima laureata in lingue straniere e linguistica all’Aquila, poi ha studiato a Cambridge e ora lavora in Olanda, dove ha ottenuto una borsa di studio da due milioni di euro.

La ricercatrice però non ha fatto a tempo a gioire per il successo che, grazie ad un post su Facebook, si è trovata su tutti i più importanti giornali italiani per la sua risposta alla ministra Giannini. La Giannini, sempre sui social, aveva infatti gioito per il riconoscimento dei ricercatori nell’ERC Consolidator, senza però contare che solo 13 di queste giovani menti resteranno in Italia a sviluppare il progetto e nessun vincitore straniero verrà nel nostro Paese per sviluppare il proprio progetto.

Ministra, la prego di non vantarsi dei miei risultati. - scrive su Facebook Roberta D’Alessandro - La mia ERC e quella del collega Francesco Berto sono olandesi, non italiane. L'Italia non ci ha voluto, preferendoci, nei vari concorsi, persone che nella lista degli assegnatari dei fondi ERC non compaiono, né compariranno mai. E così, io, Francesco e l'altra collega, Arianna Betti - spiega - (che ha appena ottenuto 2 milioni di euro anche lei, da un altro ente), in 2 mesi abbiamo ottenuto 6 milioni di euro di fondi, che useremo in Olanda. L'Italia ne può evidentemente fare a meno. Prima del colloquio per le selezioni finali dell'ERC, ero in sala d'aspetto con altri 3 italiani. Nessuno di noi lavorava in Italia. Immagino che qualcuno di loro ce l'abbia fatta, e sia compreso nella sua "lettura personale" della statistica”.
“Abbia almeno il garbo di non unire, al danno, la beffa, e di non appropriarsi di risultati che italiani non sono. Proprio come noi. - prosegue la ricercatrice - Vada a chiedere alla vincitrice del concorso per linguistica informatica al Politecnico di Milano (con dottorato in estetica, mentre io lavoravo in Microsoft), quante grant ha ottenuto. Vada a chiedere alle due vincitrici del concorso in linguistica inglese, senza dottorato, alla Statale di Milano, quanti fondi hanno ottenuto. Vada a chiedere alla vincitrice del concorso di linguistica inglese, specializzata in tedesco, che vinceva il concorso all'Aquila (mentre io lo vincevo a Cambridge, la settimana dopo) quanti fondi ha ottenuto.

Sono i fondi di queste persone che le permetto di contare, non i miei”.

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