LANCIANO - “Il mese di dicembre ha rappresentato per i lavoratori della Sevel un mese di lotta sindacale, di confronto tra la gente che lavora e di reale contrapposizione alle logiche aziendali che prevedono l’imposizione netta delle decisioni condivise soltanto con chi ci sta”. Così Davide Labbrozzi, segretario generale Fiom, in una nota, commenta l’anno appena concluso, gettando prospettive per il 2016.
“La Fiom, unitamente alle lavoratrici ed ai lavoratori che hanno deciso di appoggiare le lotte di dicembre, ha gettato le basi per una reale svolta. Il nostro chiaro obiettivo - dichiara Labbrozzi - è di rimettere in moto la macchina sindacale, fortemente devastata dalle politiche iper concertative messe in atto dalle altre organizzazioni sindacali”.
E prosegue con forza: “vogliamo dire no alla riduzione delle pause, all’innalzamento dei carichi di lavoro, agli straordinari selvaggi, al contenimento dei salari, alla gestione a senso unico della vita delle persone. Chi produce ricchezza va coinvolto in tutte le decisioni, chi rende possibile il raggiungimento dei tanti obiettivi deve beneficiare del benessere economico prodotto”.
La Fiom denota un drastico ridimensionamento della qualità della vita ed un abbassamento deii salari Sevel che, all’interno del mondo metalmeccanico, risultina essere sempre più bassi. “E’ inaccettabile che la salute delle persone venga messa a rischio per effetto delle nuove politiche, - si legge ancora nella nota - ridurre le pause ed aumentare i carichi di lavoro corrisponde ad accrescere il rischio di malattie derivanti da stress.
Il 2016, nel bene e nel male, rappresenta un anno delicato per i dipendenti della Sevel e la Fiom denuncia come la crescita dei volumi non corrisponda ad una crescita dei diritti di chi lavora ma ad una progressiva diminuzione degli stessi.
“La Sevel continua a non chiarire un aspetto fondamentale: - chiede Labbrozzi - come saranno soddisfatte le richieste produttive del 2016? Sappiamo che i numeri saranno più alti di quelli realizzati nel 2015, cosa accadrà alle persone che già nel 2015 sono state chiamate a prestare lavoro di sabato e di domenica? Non possiamo non pretendere un confronto serio su quelle dinamiche che incidono direttamente ed indirettamente sulla vita delle persone. - prosegue - Non sappiamo se, quando, come e di cosa le altre organizzazioni discutono. In fabbrica nessuno sa, ma è evidente che qualcuno è a conoscenza di quello che accadrà durante questo nuovo anno. Bisogna ridare dignità al tavolo sindacale per poi ristabilire il giusto rapporto tra le decisioni assunte e le persone che quelle decisioni sono chiamate a viverle sulla loro pelle. Nessuno è titolato a decidere per gli altri”.
“Le lotte sindacali che abbiamo proposto nelle settimane scorse - afferma la nota - non si fermeranno con la chiusura dell’anno. Il mese di gennaio sarà un mese importante, sarà il mese di svolta”.
A questo proposito, Lla Fiom propone un nuovo sciopero che si terrà il giorno 8 gennaio 2016 ed annuncia un’assemblea per programmare insieme a tutti i dipendenti Sevel le iniziative che verranno.
“Le sceneggiate che le altre organizzazioni sindacali mettono quotidianamente in piedi per nascondere le trattative a perdere, sono insopportabili. - conclude Labbrozzi - Il momento positivo per la Sevel non può essere accompagnato da tutti gli accordi di “svendita” dei diritti sottoscritti in questi anni. Per la Fiom il 2016 si apre all’insegna della riconquista dei diritti persi”.