Un mega villaggio turistico privato che inquina e quando il Comune interviene, per scongiurare un disastro a livello ambientale e igienico-sanitario, scoppiano le polemiche da parte di molti residenti della zona.
1.600 appartamenti per 117 palazzine, oltre ad alberghi e ristoranti. E' Valle del Sole, villaggio turistico che si trova a Pizzoferrato, realizzato negli anni Settanta su terreni – 41 ettari – venduti, nel 1962, dal Comune a privati, per una lira al metro quadrato. Fino al 2005 è stato gestito da un Consorzio che attualmente risulta sciolto. Gli scarichi fognari del villaggio sfociano, da sempre, nel cuore del Parco nazionale della Majella, nel fosso Piane e poi, tramite un torrente, confluiscono nel fiume Sangro.
Irregolarità e violazioni che si protraggono da anni, tanto che la magistratura, sulla vicenda, ha aperto due inchieste, di cui una penale ancora in corso: in entrambi i casi il Comune di Pizzoferrato risulta essere parte lesa. Nella prima inchiesta, giunta a conclusione da un pezzo, una sentenza del giudice De Filippis ha stabilito che di "tutti gli obblighi antecedenti al suo scioglimento risponde il Consorzio", mentre di quelli successivi sono responsabili "i singoli consorziati". "Quindi – ha spiegato il sindaco di Pizzoferrato, Palmerino Fagnilli – in una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche il legale del Comune, Diana Peschi, e il responsabile dell'Ufficio tecnico, Domenico Calabrese – il Comune, visto quanto sta accadendo e quanto stabilito dai giudici, avrebbe potuto fare a meno di intervenire. Ma per evitare che lo scempio ambientale continui e per dare impulso e rilancio a Valle del Sole, abbiamo deciso di realizzare quel depuratore che decine di anni fa avrebbe dovuto costruire il Consorzio di gestione ed urbanizzazione". Che, invece, non si è attivato, nonostante avesse accantonato anche fondi per quest’intervento.
"Gli sversamenti a cielo aperto, senza autorizzazioni – evidenzia l'avvocato Peschi – non sono ammessi dalla legge. Ma qui si è continuati imperterriti. Ignorando norme e disposizioni giudiziarie. La Procura è stata costretta ad intervenire più d'una volta a salvaguardia di fragili ecosistemi, delle acque e di un'area protetta". In agosto, "in virtù degli atti adottati dalla magistratura penale nei confronti del Consorzio", il Comune, con ordinanza, ha intimato, al Consorzio e ai consorziati, "la cessazione della condotta illecita e l'adeguamento alle norme". "Quindi – riprende Fagnilli – visto che nulla si è mosso, abbiamo deciso, dopo assemblee ed incontri pubblici, di prendere in mano la situazione”.
Con la stesura di un progetto che prevede la costruzione di un depuratore e la risoluzione di tutti i problemi. "Ma – spiega Peschi – essendo che si tratta di Consorzio privato, la legge non ammette che, per queste opere, siano utilizzati fondi pubblici". Quindi il Comune realizzerà gli interventi – di 95mila e 205mila euro – ma i consorziati dovranno rimborsare all'ente i soldi investiti. "Per la prima tranche di 95mila euro – puntualizza Fagnilli – abbiamo inviato bollettini di 8 euro mensili per due anni". E su questo si è scatenato il putiferio, con polemiche e una cattiva informazione e strumentalizzazione della vicenda. "Ma qui si tratta della tutela del territorio e dei suoi cittadini – dice il sindaco – ed era l'unica soluzione possibile. Di tutte le azioni messe in campo è stata costantemente informata la magistratura. Va anche ricordato che gli abitanti di Valle del Sole non pagano l'acqua da 10 anni e adesso ci stiamo attivando anche per questo".