LANCIANO - E’ ancora lontana la compattezza del centro destra frentano che, a sei mesi dalle amministrative di Lanciano, sembra ancora brancolare nel buio.
Mancano unità di intenti e soprattutto un candidato unico che riesca riunire il frammentato centrodestra lancianese che, dopo la sconfitta di 5 anni fa, non è riuscito a rialzarsi ed a riorganizzarsi in vista delle elezioni ormai alle porte.
“Cinque anni fa sono stato accusato di aver scelto da solo Ermando Bozza come candidato sindaco a Lanciano - ha dichiarato il deputato Forza Italia Fabrizio Di Stefano - ora non posso che auspicare lo strumento delle primarie, così come accadrà a Vasto, per trovare un nome condiviso”. Il forzista si sarebbe quindi tirato fuori dalla scelta di un candidato sindaco di centro destra per Lanciano, ma non del tutto.
“Non posso negare di avere alcuni nomi in mente - ha ammesso Di Stefano - politici, ma anche nomi nuovi. Ma se vogliono saperli, devono venire a chiedermeli”. Chiaro e diretto, quindi, il parlamentare tollese che, se non direttamente interpellato, sembrerebbe non voler far calare un nome dall’alto, ma preferirebbe che gli aspiranti candidati sindaco si confrontassero attraverso le primarie.
Ma anche in questo caso, la decisione comune sembrerebbe essere ancora lontana. Ci sarebbe, infatti, l’idea di un sondaggio da proporre ai cittadini lancianesi tramite cui far scegliere il preferito tra i nomi che circolano ormai da mesi, come l’ex sindaco Filippo Paolini, il consigliere Manlio D’Ortona ed Errico D’Amico (UDC).
Una particolare forma di primarie 2.0 oppure l’ennesima dimostrazione di frammentazione e debolezza?