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Dal governo arriva l'ok ad Ombrina, lo sdegno e la rabbia degli ambientalisti

L'assessore regionale all'ambiente Mazzocca afferma: "l'Abruzzo venderà cara la pelle".

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“Un vero e proprio attacco alla democrazia partecipativa, con il quale si umilia la volontà di un intero popolo da parte di un governo che si dichiara ridicolmente di sinistra ma adotta sistemi autoritari e impositivi, ma noi non ci fermiamo qui e pretendiamo che al più presto venga cancellato con atti legislativi urgenti quest’atto di prepotenza inqualificabile”. Così Nuovo Senso Civico, associazione portabandiera della battaglia No Ombrina, commenta le firme a favore delle progetto di trivellazione in Adriatico da parte del ministro dell’Ambiente Galletti e quello dei Beni Culturali Franceschini.

Il decreto approvato sancisce la compatibilità ambientale del progetto di “Sviluppo del giacimento Ombrina Mare nell'ambito dell'istanza di conferimento della Concessione di Coltivazione convenzionalmente denominata d 30 B.C-MD" ubicata nel Mare Adriatico adiacente alla costa Abruzzese e la Autorizzazione Integrata Ambientale per l'esercizio delle piattaforma "Ombrina Mare" presentato dalla Società Medoilgas Italia S.p.a., ora "Rockhooper Italia S.p.A”, così come si legge dalle stesse carte del governo Renzi.

“Adesso dietro cosa si nasconderanno Luciano D’Alfonso, i parlamentari e tutti gli esponenti del partito democratico che finora hanno balbettato e ubbidito senza fiatare agli ordini del capo del governo che condannano impietosamente la comunità che li ha eletti? - si domandando da Nuovo Senso Civico - Ci appelliamo all’intera collettività abruzzese affinché alzi forte la sua voce di sdegno verso quest’atto di vero e proprio arbitrio e sappia riconoscere e incalzare tutti i traditori delle sue legittime aspettative”.
Non è bastata la grande manifestazione dello scorso 23 maggio a Lanciano, in cui scesero in piazza più di 40 mila persone, per fermare un progetto che, per dirla con le parole di Nuovo Senso Civico, “se realizzato decreterà la fine di ogni prospettiva di futuro sano e di benessere per l’intera comunità abruzzese sotto ogni punto di vista, economico, occupazionale e di salute pubblica”.

“Siamo però sicuri - si legge ancora nella nota di Nuovo Senso Civico - che la rabbia indotta da quest’atto ignobile si trasformerà in un’ulteriore spinta che sarà capace di fermare tale mostruosità e coloro che la vogliono ad ogni costo e che per raggiungere i propri discutibili interessi personali non si fanno problemi a schiacciare la dignità di un popolo intero. Sappiate tutti - conclude la nota - che noi non ci arrendiamo facilmente e che alla fine dovranno essere gli altri a scappare dal nostro sguardo”.

Intanto, dalla regione, l’assessore Mazzocca annuncia il ricorso al Tar contro questo atto amministrativo.
“Parimenti procederemo - afferma lo stesso Mazzocca - anche contro l'eventuale futuro Decreto concessorio da rilasciare a cura del Ministero dello Sviluppo Economico. Decreto che, a questo punto, non mi stupirei se qualcuno provasse a promulgarlo in ferragosto!''.   
''La linea di azione della regione è chiara e decisa - sottolinea l’assessore regionale all’ambiente - essa è stata dettagliatamente individuata ed univocamente cristallizzata da una risoluzione del 15 aprile scorso da me presentata in consiglio regionale e votata all'unanimità dall'organo consiliare. Il modello di sviluppo che vogliamo dare alla nostra regione si basa su criteri improntati ad una reale sostenibilità. Per l'affermazione di questo modello di sviluppo la regione, questa regione, si batterà fino in fondo. E venderà cara la propria pelle'', chiude Mazzocca.
 

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