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Paolini: "la mala gestione della SASI si ripercuoterà sulle bollette dei cittadini"

L'ex sindaco accusa l'attuale amministrazione di "nulla politico-amministrativo"

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LANCIANO - “L’amministrazione Pupillo dovrebbe ora avere la dignità di spiegare per quali oscuri motivi ha “deciso”, in riferimento  a quanto predetto, abbandonare una causa iniziata provvidenzialmente dal sottoscritto (il quale tra l’altro già in Assemblea dei Soci aveva sempre votato contro i Bilanci SASI) e che era per l’appunto in corso e per di più a costi zero per la collettività (dal momento che era seguita dal Legale comunale Avv. Carlini)”. E’ questo il commento dell’ex sindaco di Lanciano Filippo Paolini sulla sentenza del tribunale di Lanciano sui bilanci della SASI.

“Se le sentenze dei tribunali italiani hanno un pregio - prosegue Paolini - è quello di affermare una parola chiara, e forse definitiva, alle tante e vuote chiacchiere che troppo spesso si fanno in politica. Bene, ed è proprio la sentenza di questi giorni del tribunale di Lanciano, nei riguardi - per adesso - del solo bilancio 2009 della SASI, che ci indica un concetto chiaro ed inequivocabile sul come in questi anni siano stati “taroccati” i bilanci della SASI a tutto danno dei cittadini lancianesi”.

“Questo abbandono del sindaco Pupillo - accusa ancora l’ex sindaco - se non si fosse pienamente compreso, produrrà, come purtroppo sempre più spesso accade, che noi cittadini lancianesi saremo chiamati a ripianare con i nostri soldi e dunque attraverso le bollette, ormai fuori dalla grazia di Dio, le voragini di bilancio che di qui a breve si apriranno (proprio a causa della predetta sentenza) sul cammino del “carrozzone SASI””.

Paolini si chiede anche come sia possibile “un assordante silenzio” degli amministratori locali, dei sindacati e dei movimenti cittadini su un tema così caldo e strategico.

“Sarebbe bene che la stessa sensibilità dimostrata nei confronti dei prodotti petroliferi - conclude infine Filippo Paolini - venisse riservata anche e soprattutto all’acqua, patrimonio primario ed indispensabile lasciatoci in dono dai nostri padri e che non merita di essere delapidato e saccheggiato come è stato fatto per troppi anni. L’unica consolazione è che tra meno di un anno una cospicua parte di questa attuale “classe dirigente” sarà meno di un triste ricordo. La città di Lanciano non potrà che beneficiarne!”.

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