LANCIANO - “Abbiamo scritto tutti insieme una pagina storica non solo per Lanciano, non solo per l'Abruzzo ma probabilmente per l'intera Italia perché non si era mai vista fino ad oggi sul tema del contrasto alla petrolizzazione ed alle trivellazioni una mobilitazione di questa quantità ma soprattutto di tale qualità”.
E’ grande la soddisfazione di Nuovo Senso Civico dopo la grande manifestazione di sabato 23 maggio in cui hanno sfilato migliaia di persone tutte contro la realizzazione di Ombrina Mare.
“Hanno sfilato insieme, fianco a fianco, sessantamila persone dalle più differenti storie personali, chi ha sempre partecipato e chi per la prima volta, chi è sempre pronto alla mobilitazione e chi non avrebbe mai pensato di poterlo fare - commentato da NSC - bambini, giovani e anziani, istituzioni e centri sociali, associazioni e gente comune, boy scout e anticapitalisti, sacerdoti e non credenti, cantine e astemi... Insomma mille colori di un arcobaleno spuntato dalla pioggia che ha disegnato e illuminato un percorso. L’Abruzzo - sottolineano gli attivisti del movimento promotore di questa e di altre battaglie - diventa così un punto di riferimento nazionale, come hanno riconosciuto tutte le realtà intervenute da ogni parte d'Italia, un modello di mobilitazione replicabile ovunque con successo: passione, preparazione e capillarità dell'informazione ma soprattutto coinvolgimento di tutte le realtà ed ambiti, anche economici, senza pregiudizi e selezioni preliminari raggiungendo specialmente quelli che sembrano più distanti perché la conoscenza, l'informazione e in fin dei conti la forza della verità e delle idee hanno sempre il sopravvento”.
Ma dopo la grande soddisfazione per essere riusciti a portare in piazza così tante persone, in modo pacifico, arriva il momento delle richieste per la politica.
“Già dal palco - proseguono da NSC - a fine corteo abbiamo lanciato un pressante invito al presidente Luciano D'Alfonso che adesso ribadiamo con ancora maggior vigore: aveva garantito che gli UFO (leggi piattaforme petrolifere) non sarebbero mai sbarcate in Abruzzo e invece adesso sono all’orizzonte. E per questo - dicono a gran voce gli attivisti - chiediamo a D’alfonso che, se non riesce ad ottenere la cancellazione di Ombrina e di tutti gli altri devastanti progetti petroliferi, presenti le sue dimissioni come gesto estremo di protesta di un intero popolo verso le imposizioni centrali”. Un gesto che, sperano da Nuovo Senso Civico, metterebbe in seria difficoltà Renzi ed il suo governo, che sarebbe costretto a rivedere le posizioni sul tanto contestato Sblocca Italia.
“Dopo il 23 maggio non si può più far finta di nulla o metter su giochetti, rimpalli di responsabilità o tattiche dilatorie: l’intero Abruzzo è stanco di aspettare e vuole risposte risolutive subito! In Abruzzo le raffinerie non si fanno, né in terra né in mare e soprattutto, come ha dimostrato la lezione di civiltà e democrazia del 23 maggio a Lanciano - concludono da Nuovo Senso Civico - impediremo con tutte le forze che la straripante volontà popolare venga schiacciata dall’arroganza indifferente del potere centrale”.