LANCIANO - Il 20 aprile del 1944 fu un giorno molto triste per la città di Lanciano, che già provata da un logorante conflitto ed a pochi mesi dalla terribile fine di alcuni dei suoi giovani migliori, i coraggiosi “Eroi Ottobrini” subì un devastante bombardamento ad opera degli stukas tedeschi, aerei militari in dotazione alla tristemente famosa Luftwaffe: l’aviazione aerea del Terzo Reich.
Le cronache dell’epoca raccontano che la mattina del 20 aprile 1944 il centro cittadino, gremito da veicoli civili e militari alleati e da una moltitudine di cittadini, subì un improvviso e devastante attacco dal cielo ad opera di aerei con la croce uncinata, che seminarono morte e terrore. Quel tremendo giorno vide il sacrificio di tanti civili lancianesi inermi oltre che di diversi soldati appartenenti alle forze della coalizione britannica costituite non solo da inglesi ma anche da canadesi, indiani, neozelandesi, australiani, sudafricani che trovarono la morte in terra frentana.
Questa mattina, 71 anni dopo quei tragici eventi, il sindaco di Lanciano e presidente della provincia di Chieti, Mario Pupillo, insieme ai rappresentanti dei comuni del comprensorio Sangro-Aventino (Fossacesia, San Vito, Paglieta e Perano) e ad alcuni membri dei diversi reparti delle Forze Armate, ha posto una corona d’alloro vicino alla lapide che dal 2012 ricorda i cittadini e i militari appartenenti alle Truppe di Liberazione che perirono in quella circostanza. ”Ricordare quei tristi eventi è doveroso” ha commentato Pupillo“ soprattutto per una città come Lanciano che durante quella rovinosa guerra ha pagato un tributo di sangue altissimo”.
Ad accompagnare la corona ed il gonfalone della città era presente inoltre una delegazioni di studenti del Canadian College di Lanciano e proprio verso i soldati canadesi periti durante la Seconda Guerra Mondiale che Pupillo ha rivolto il suo ricordo più intenso: “Dobbiamo inoltre essere sempre grati a quei soldati che hanno donato la loro giovinezza per la libertà delle nostre città e penso in particolare ai tanti militari canadesi che oggi sono sepolti nel vicino cimitero militare di Ortona, un luogo questo che noi tutto dovremmo visitare più spesso per evitare che violenze e devastazioni come quelle della Seconda Guerra Mondiale non si ripetano più”.