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Parco della Costa Teatina: Wwf e Legambiente chiedono la chiusura della perimetrazione per fermare l'aggressione delle trivelle

Redazione
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Arriva da Wwf e Legambiente la richiesta di accelerare il lavoro e di chiudere la perimetrazione del Parco della Costa Teatina.

“Non c’è più tempo! Il Parco deve essere il simbolo di una scelta politica volta a fermare l’aggressione delle trivelle sul nostro mare – dichiarano Luciano Di Tizio (Wwf) e Giuseppe Di Marco (Legambiente) – di una volontà forte nel dire basta una volta per tutte ad una operazione demenziale che condanna i nostri territori alla deriva petrolifera, uccidendo la nostra economia locale e la nostra identità culturale e sociale.”

La richiesta arriva perché ci si adoperi affinché si scongiuri questo “triste e pericoloso scenario” per la nostra regione.

“Un territorio, quello del Parco, che è rimasto per troppo tempo in stallo, tanto da giustificare l’intervento del Commissario, e che ancora oggi continua a peccare di una incapacità di protagonismo positivo, ricadendo nelle strumentalizzazioni e banalizzazioni che testimoniano la mancanza di una “visione” di futuro. - dicono ancora da Legambiente e Wwwf - Eppure, da tanto tempo si sostiene che la costa teatina ha tutti i numeri per poter diventare il laboratorio di un nuovo sistema di gestione del territorio, attraverso la valorizzazione e la tutela delle proprie risorse, raccogliendo tutte le più importanti sfide attuali, come le questioni climatiche, l’energia, il consumo di suolo e la gestione dei beni comuni che la globalizzazione e la crisi economica hanno imposto pesantemente a tutti e che attendono faticosamente risposte adeguate. Parliamo di tematiche strategiche che, se ben gestite, possono determinare gli elementi di forza per la competitività del territorio e garantire reali e buone ricadute occupazionali”.

“Il countdown è partito – sottolineano le due associazioni – chiudiamo immediatamente la perimetrazione, in modo che il Parco possa rafforzare le politiche di tutela culturale, sociale, economica ed ambientale del territorio contro la deriva petrolifera. Facciamolo per la nostra agricoltura, il nostro turismo e per la nostra cultura. Non aspettiamo gli angeli per difendere il nostro territorio: è compito di tutti noi, nessuno escluso!”.

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