LANCIANO - E’ stato trovato ieri mattina, sotto un albero, senza via di scampo e senza vita, il povero Topolino. Uno dei circa 300 cani ospiti del canile di Lanciano, che dopo gli ultimi giorni di maltempo ha subìto notevoli danni, a causa di una brutta frana.
Parte della collina, con detriti, fango e un albero enorme, è venuta giù, durante la notte, abbattendosi direttamente sulle cucce dei cani e Topolino, in gabbia, non è riuscito a salvarsi.
E già mentre si raggiunge il canile, si capisce la gravità della situazione. Detriti, strade rotte, alberi caduti e altri letteralmente appesi a un filo. E come ci hanno detto gli stessi volontari, “parlare di fatalità è superficiale, perché si tratta di una tragedia ampiamente annunciata”.
La responsabile dell’associazione Quattrozampe Lanciano, che ha in gestione il canile comunale, Adele Saltarella, da anni denuncia la situazione di estremo pericolo in cui versa la struttura.
“Le mie richieste di fare qualcosa - ci ha detto lei stessa - sono in comune, protocollate, da circa 2 anni, ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Stanno forse aspettando che una frana ci sia di giorno? Così a farne le spese non saranno gli animali, ma noi volontari? Sotto tutto quel fango, potevo esserci io, e il fatto che ci sia stato un cane, di sicuro non mi consola, anzi”.
Nei giorni che hanno preceduto il maltempo, dal canile erano stati contattati i responsabili di protezione civile per un sopralluogo, tanto che ben 11 box sono stati evacuati perché la collina, dietro, faceva (e continua a fare) molta paura.
“Ma per quanto riguarda l’altra ala, quella poi venuta giù - ci ha riferito una volontaria - ci avevano assicurato che non c’era nessun rischio, per questo non abbiamo spostato i cani, e questo è stato il risultato: un cane che non c’è più e tantissimi danni”.
E i danni sono ancora tutti lì. Nessun aiuto e nessuna risposta anche ora. E quello che maggiormente si percepisce, visitando il canile, è la paura.
La paura di vivere in uno stato di perenne allerta, in cui una pioggia, o anche una semplice folata di vento, possano buttare di nuovo tutto giù. La paura di non riuscire a salvare i cani e di non poter dare loro quella sicurezza che si aspettano e che meritano, perché non hanno colpe se al canile è stata destinata una zona, forse, inadatta.
“Il problema vero è che il potere è in mano alle istituzioni - ha proseguito la volontaria - e a loro questo problema non interessa. La verità è che, nel 2015, manca ancora una cultura sulla salvaguardia e la tutela degli animali, per cui se muore un cane, che fa? Ma davvero stiamo aspettando che a finire sotto le macerie non sia un povero cane indifeso ma uno di noi? Ci sentiamo davvero impotenti, per noi stessi e per questi poveri animali che, come noi, ormai vivono nella paura”.
“La situazione è chiaramente diventata insostenibile - ha concluso Adele Saltarella - e stavolta andremo fino in fondo, se serve, procederemo anche per vie legali”.