Un albero caduto sulla recinzione, un muro perimetrale di 5 metri crollato, 20-30 cm d’acqua nei seminterrati, muri impregnati d’acqua e tanta indignazione per una situazione denunciata da anni. Dopo l'allagamento del liceo scientifico di ieri è questo lo scenario odierno all’Istituto Da Vinci De Giorgio raccontato dal preside Gianni Orecchioni. “È impensabile che l’ala dell’istituto De Giorgio, adeguata da pochi anni, sia in condizioni peggiori rispetto agli edifici più vecchi. Non possiamo rassegnarci al degrado vergognoso delle strutture scolastiche.”
I pochi studenti arrivati questa mattina sono stati raggruppati per evitare incidenti e situazioni pericolose. “Nei prossimi giorni verranno transennate le zone a rischio, ma alla fine saremo costretti ad abituarci a convivere con una situazione che non ha nulla della normalità.” Il riferimento al "ritorno alla normalità", citato da Mario Pupillo dal suo profilo Facebook, non sembra convincere quindi il preside Orecchioni che da 8 anni dirige l’Istituto e che da altrettanti anni cerca di segnalare alla Provincia le criticità della sua scuola. Le piogge torrenziali di ieri hanno portato all'apice una situazione già problematica. “Abbiamo muri senza intonaci con mattoni e ferro a vista, il terrazzo ha da tempo la canalizzazione ostruita e quindi l’acqua penetra nei muri perché non riesce a defluire: queste non sono situazioni d’emergenza dovute alle condizioni meteo di ieri, sono problematiche dovute alla mancanza di manutenzione ordinaria.”
Danni importanti anche agli arredi interni e alle apparecchiature tecnologiche che sono il vanto del Da Vinci De Giorgio.