Ha donato reni e cornee un paziente ricoverato presso la Rianimazione dell'ospedale di Lanciano in condizioni gravissime. L'espianto è avvenuto nella notte, al termine delle procedure che hanno portato all'accertamento di morte cerebrale, avviato dopo che esami neurologici e fisiologici avevano evidenziato la cessazione dell'attività encefalica.
Gli organi sono stati prelevati da un'équipe dell'ospedale dell'Aquila, mentre un'altra giunta da Bologna ha dovuto rinunciare a espiantare il fegato perché gravemente compromesso e reso inutilizzabile anche da problemi di salute preesistenti dell'uomo.
Il paziente, abruzzese di 50 anni, era stato ricoverato in ospedale alcuni giorni fa in condizioni disperate per un'emorragia cerebrale molto estesa, che da subito aveva lasciato scarsissime possibilità di salvezza. Ieri mattina il responsabile della Rianimazione, Donato Giordano, al termine di una serie di esami diagnostici, ha constatato per primo l'assenza di attività cerebrale, e dopo aver ricevuto dai famigliari il consenso alla donazione, ha avviato le procedure necessarie per poter procedere all'espianto, in collaborazione con il coordinatore dei prelievi, Fabrizio Fumarola. Al termine del periodo di osservazione e dopo che il collegio di medici appositamente costituito ha dichiarato lo stato definitivo e irreversibile di morte cerebrale, è stato eseguito l'espianto.
"In situazioni di questo genere è fondamentale il ruolo dei medici della Rianimazione - sottolinea Luigi Vitacolonna, direttore dell'Unità operativa di Anestesia e Rianimazione dell'ospedale di Lanciano - che devono assicurare al paziente le migliori condizioni possibili per sopportare il prelievo. Un contributo importante è stato offerto anche dal personale della sala operatoria, insomma abbiamo fatto un lavoro di squadra per concretizzare un atto di generosità che darà una nuova speranza di vita ad altri malati".
Gli organi donati saranno utilizzati dall'ospedale dell'Aquila.