Dopo le città martiri di Cassino, Marzabotto, Gernika, Hanoi, Monstar, Hiroshima e Sant’Anna di Stazzema, dopo L’Aquila e Isernia, accomunate dai bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale, quest’anno è stata Lanciano l’ospite d’onore a Frascati, in provincia di Roma, per il “Giorno della Memoria”.
Il Sindaco di Lanciano, dott. Mario Pupillo, ha partecipato ieri a Frascati, in qualità di ospite d’onore e a nome della nostra città tutta e dei suoi abitanti, alla celebrazione del Giorno della Memoria nella cittadina laziale che vuole ancora una volta ricordare i violenti bombardamenti subiti l’8 settembre del 1943 che distrussero gran parte del centro abitato causando oltre 900 vittime innocenti. Una ferita ancora aperta, una data ancora dolorosamente impressa nella memoria di chi c’era e di chi ha ascoltato per tanti anni il racconto terribile di quegli anni tremendi, a perenne memoria di una pagina di storia, la nostra storia, difficile da dimenticare.
Lanciano, insignita nel 1952 della Medaglia d’Oro al Valor Militare dall’allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, per le atroci repressione e i violenti bombardamenti subiti da parte dei tedeschi durante il Secondo Conflitto Mondiale, che sono costate alla nostra città la distruzione di gran parte del centro abitato e la morte di oltre 500 concittadini, ieri si è vista partecipe e commossa nel ricordare le vittime della guerra. Il Sindaco di Frascati, dott. Stefano di Tommaso ha parlato di un percorso comune che unisce la nostra città alla cittadina laziale.
Un percorso fatto di ricordi dolorosi e vittime innocenti, della fine di un confitto che ancora oggi vive nella memoria di tutti, negli occhi di chi in quei giorni ha patito fame, sofferenza, perdite e dolore, ma un percorso che oggi è anche più umano, fatto di persone che vivono insieme. Sono tanti infatti i lancianesi che o vivono a Frascati, dove lavorano, hanno costruito una famiglia, hanno partecipato alla ricostruzione della città. Ecco perché è sembrato più che giusto invitare il dott. Mario Pupillo alle celebrazioni della 68esima ricorrenza della Giornata della Memoria, per consolidare quel ponte invisibile che da anni unisce le due città di Lanciano e Frascati.
Le celebrazioni, che quest’anno hanno ricevuto l’adesione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente del consiglio Silvio Berlusconi, del Presidente della Regione Lazio e del Sindaco di Roma, hanno visto un articolato e vario programma che si è aperto il 3 settembre con la mostra dell’artista Giulio Crisanti “L’Origine e il Futuro” a cura di Giorgio Ceveso allestita nelle scuderie Aldobrandine del Comune di Frascati.
L’8 settembre, nel giorno della ricorrenza del 68esimo anniversario dai bombardamenti subiti, alle 9:30 è stata inaugurata la Fontana Monumentale di Via Letizia Bonaparte, distrutta proprio dai colpi di mortaio lanciati dai tedeschi in quei terribili giorni. Alle 11:00 si è svolta nella Basilica Cattedrale di San Pietro Apostolo la messa in memoria delle oltre 900 vittime dei bombardamenti, officiata dal Vescovo di Frascati Mons. Raffaello Martinelli. Le celebrazioni sono proseguite alle 18:00 con il corteo per le vie della città delle autorità civili, militari, delle associazioni di categoria e dei cittadini che, dal palazzo comunale, si sono diretti al Monumento ai caduti dei bombardamenti dell’otto settembre 1943. Lì la città di Lanciano, rappresentata dal suo Sindaco con il Gonfalone della Città, ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, quale ricordo della partecipazione alla Giornata della Memoria di Frascati.
Una memoria che non vuole e non deve essere lavata via. Qualcuno una volta ha scritto sui cancelli di Auschwitz la frase “per non dimenticare”. E noi non dobbiamo dimenticare. Perché al di là delle ideologie politiche e delle scelte di partito, al di là della destra e della sinistra, al di là di tutto, come in ogni guerra molte, forse troppe, sono state le vittime civili. Donne, bambini, vecchi, che non potevano difendersi, che non sapevano come potersi riparare dalle bombe. Se ci capita di incontrare un sopravvissuto dei bombardamenti, nei suoi occhi possiamo ancora cogliere il bagliore dei mortai sganciati sopra vittime innocenti, nelle sue parole possiamo ancora scorgere una piccola sfumatura di dolore. Quel dolore che non ci fa dormire la notte. E allora oggi, in un mondo che sembra non voler conoscere pace, ma che continua a combattere guerre in nome spesso del dio petrolio, in questo mondo chiediamo tutti a gran voce di far tacere i proiettili. Per non dimenticare. Mai.