LANCIANO - La spending review e la riforma che ha interessato le Province iniziano a farsi sentire anche nella scuole.
I ragazzi di alcuni istituti superiori di Lanciano, infatti, lamentano riscaldamenti spenti o accesi al minimo ed una situazione climatica che diventa ogni giorno più invivibile.
“Prima della vacanze natalizie - ci ha raccontato un rappresentante d’istituto dell’Enrico Fermi - abbiamo fatto una raccolta firme, congiunta tra insegnanti ed alunni, inviata alla Provincia di Chieti, per fare presente il problema ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta”. La situazione però, subito prima delle festività, era migliorata con un’ora in più di accensione al mattino. Ma ieri, dopo 20 giorni di chiusura, lsi è tornati al punto di partenza.
“Siamo costretti a stare in aula con le giacche - ci ha detto ancora l’alunno - e da ieri, in classe, abbiamo delle stufette elettriche”.
“Torno a casa che sono un pezzo di ghiaccio - ci ha confidato un insegnante del Fermi - non è possibile fare lezione in queste condizioni”.
Da Chieti, però, nonostante l’ammissione delle oggettive difficoltà riscontrate dopo la riforma Delrio e della mancanza di fondi, dicono di non avere notizie di problemi di questa entità.
Al Liceo Scientifico di Lanciano si registra la stessa situazione con insegnanti ed alunni infreddoliti e c’è chi parla di uno spegnimento definitivo già dal mese di marzo. Nelle aule del Liceo Classico della nostra città, invece, è tutto nella norma. “Da noi si sta bene e abbiamo sempre avuto termosifoni accesi” è il commento di un’alunna.
I ragazzi della scuola di viale Marconi, intanto, stanno preparando una nuova lettera, questa volta indirizzata direttamente al presidente Mario Pupillo per chiedere che si faccia qualcosa e si prendano provvedimenti per una situazione che rende difficile anche una cosa che dovrebbe essere banale, come andare a scuola.