LANCIANO - Tutto è iniziato con una telefonata ricevuta mercoledì 17 dicembre da una pensionata 84enne residente nel Quartiere Santa Rita a Lanciano.
Un sedicente avvocato, dall’altro capo del telefono, informa l’anziana donna che il figlio, residente a Roma, ha investito un ragazzo in moto e che per questo è stato arrestato. Unico modo per far uscire l’uomo dal carcere è pagare una cauzione di 6 mila euro. Alla pensionata viene raccontato tutto con dovizia di particolari, compresi i dati e i recapiti del figlio, la zona di residenza e l’auto guidata.
Nonostante le fosse stato detto che il figlio non poteva ricevere telefonate né parlare con nessuno perché in stato di fermo, la donna compone il numero di telefono del figlio per avere conferme dell’accaduto. A risponderle è una voce flebile che conferma la versione dell’avvocato e che le chiede di seguire le indicazioni e di consegnare i soldi.
L’anziana, sconvolta dall’accaduto, rivela quindi all’ “avvocato” di avere in casa solo 4 mila euro in contanti e di essere disposta a pagare. Un assistente del truffatore-avvocato si presenta immediatamente a casa della pensionata, avendo cura di tenere il viso sempre basso, nascondendosi dietro il bavero della giacca e facendosi consegnare rapidamente il bottino.
Solo qualche ora dopo si arriva la scoperta dell’ingegnosa truffa architettata ai danni della pensionata, quando arriva una telefonata del figlio ignaro dell’accaduto, dato che non aveva ricevuto lui la telefonata della madre. Da lì la denuncia ai Carabinieri di Lanciano che ora indagano sull’accaduto.