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Il Liceo Classico protesta contro la Buona Scuola di Renzi

In autogestione da ieri, per difendere la propria scuola

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LANCIANO - “Noi abbiamo scelto il Liceo Classico come nostra seconda casa per 5 anni della nostra vita e per questo voglio difenderlo”. Così uno dei rappresentanti del Liceo Classico Vittorio Emanuele II di Lanciano ci ha spiegato da dove parte la motivazione primaria dell’autogestione che la scuola ha iniziato ieri.
 “Abbiamo prima fatto un’azione informativa in tutte le classi, spiegando “la buona scuola” di Renzi - ci hanno raccontato i ragazzi - per poi chiedere ad ognuna di stilare una relazione su quali punti non vanno”.   Un’azione mirata, proprio come aveva chiesto la dirigente scolastica, ad un’informazione capillare ed oggettiva per capire insieme quali siano, eventualmente, i motivi per protestare.
 E di motivi, i ragazzi ne hanno trovati parecchi e sono tutti a difesa di una scuola, il Liceo Classico, che amano davvero molto e vogliono difendere a tutti i costi. 
“Per come la vediamo noi - ci ha spiegato un rappresentante d’istituto - con questa riforma, ci sarebbe un appiattimento dell’offerta formativa generale, in cui una scuola come la nostra verrebbe messa in secondo piano e noi non possiamo accettarlo”. I ragazzi, convinti sostenitori della formazione classica, ispirata ai modelli greci e latini della propria scuola, si oppongono all’introduzione di insegnamenti come l’economia e l’informatica che potrebbero andare a togliere spazio alle materie umanistiche. E vogliono protestare contro la predilezione dei “digital maker” per portare avanti quelli che loro chiamano “human maker”.
E così ieri mattina, hanno organizzato un flash mob davanti la scuola, in cui tutti i rappresentanti di classe hanno letto le relazioni sulla riforma di Renzi per poi entrare in aula magna per un’assemblea straordinaria in cui si è votato l’inizio dell’autogestione. La votazione, che ha dato un parere positivo, ha dato il via a corsi didattici come storia delle rivoluzioni o economia di base e gruppi di studio e corsi di recupero previsti per il pomeriggio.
 "E’ superficiale pensare che l’autogestione sia una perdita di tempo - ha concluso il rappresentante degli studenti -  perché è un modo costruttivo, per dire la nostra, protestare e iniziare un percorso importante per maturare e sviluppare un pensiero critico”.

 

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