LANCIANO - “La recente vicenda dell’ampliamento dell’istituto De Titta ha dimostrato una volta di più la totale ininfluenza e inutilità della “Consulta per l’Ambiente”, unico organismo partecipativo o presunto tale rimasto nel Comune di Lanciano, visto che anche in quest’occasione di sicura rilevanza ambientale nessun membro dell’amministrazione comunale, assessore Tascione in testa, si è sentito in dovere di convocare l’assemblea per discutere dell’argomento, esprimere un’opinione e perfino dare qualche suggerimento che sarebbe potuto risultare utile per evitare alla coalizione di maggioranza la brutta figura che ha fatto”, per questi motivi il rappresentante di Nuovo Senso Civico Franco Mastrangelo ha informato di ritirarsi dalla “Consulta per l’ambiente”.
“Questa circostanza rinforza la mia decisione di non partecipare più ai lavori (assai rari) di questa assemblea - ha proseguito Mastrangelo - finché l’amministrazione comunale di Lanciano non prenderà la decisione di rendere obbligatoria la convocazione della Consulta prima che qualsiasi argomento di natura ambientale in senso lato (comprendente quindi gli aspetti di salute pubblica, urbanistica, energia, ecc.) venga sottoposto agli organismi istituzionali quali ad esempio Giunta, Consiglio Comunale o Commissioni, pur restando le sue decisioni non vincolanti”.
Nuovo Senso Civico, tra i sostenitori del “no” all’ampliamento del De Titta, accusa quindi l’amministrazione di usare questa Consulta come “una foglia di fico da utilizzare a proprio piacimento per coprire, con un’operazione di immagine la quasi totale mancanza di partecipazione della comunità alle decisioni pubbliche”. Proprio per questo, e finché le cose non cambieranno, Mastrangelo abbandona la Consulta per l’Ambiente, auspicando un contatto più forte e diretto tra amministrazione e cittadini, in modo da “aprire quanti più canali possibili per esercitare uno scambio tra amministratori e amministrati che può solo portare effetti positivi per entrambi”.