400 preti e 10 Vescovi, questi i numeri dei partecipanti del mondo ecclesiastico intervenuti ieri in occasione della giornata regionale del clero svolta durante la giornata di chiusura di Nundinae dell’Arte Sacra e dei Mestieri presso Lancianofiera.
Un'occasione per riflettere sul ruolo della Chiesa alla luce di quanto emerso dal Sinodo dei Vescovi concluso il 19 ottobre. “Ognuno deve parlare con assoluta libertà – ha detto Forte riportando le parole del Papa – un invito alla franchezza, alla generosità, alla misericordia. Non spaventiamoci di una Chiesa viva, che discute, che si interroga, spaventiamoci invece di una Chiesa immobile, taciturna, ferma. Sua Santità ha voluto che il risultato delle votazioni fosse pubblico proprio per non nascondere le divergenze, anzi per poter discutere e affrontare le diversità che emergono”.
Si è parlato del ruolo della fede e del ruolo della Chiesa in questi tempi attraversati da tanti cambiamenti. Una Chiesa che non deve aver paura di rimboccarsi le maniche, che deve spalancare le porte non solo ai giusti, ma deve aiutare anche il fratello che cade. “Una Chiesa che si fa compagna, tenera e misericordiosa soprattutto con i più deboli, ciò che conta è la porta aperta ed è pronta a scommettere sulla famiglia”.
“Dieci anni fa le coppie che incontravo – ha sottolineato Forte – erano tutte orientate al matrimonio, poche quelle di fatto e quelle per le unioni civili, ora queste ultime sono quasi la maggioranza. Noi siamo gli evangelizzatori della fede e dovremmo accompagnare e stare vicino a chi scegli di sposarsi. Ma il rispetto di ogni persona e delle sue scelte non sono in discussione”. E in merito all'omosessualità è stata sottolineata l’importanza del rispetto, “non devono esserci discriminazioni e pregiudizi ma non si può parlare di matrimonio”.
“Questa rassegna è stata una scommessa, quasi una sfida – ha affermato il presidente di Lancianofiera Ferrante - ma sono convinto che gli obiettivi, almeno quelli più importanti sono stati raggiunti. Siamo riusciti a riunire in una piazza ideale l'arte sacra e i mestieri antichi, cercando di far dialogare con fede il sacro e il profano uniti dalla bellezza dell'arte e dei sentimenti”.