Il PM Rosangela Di Stefano della Procura di Chieti, conclusa l’indagine della Polstrada di Lanciano sul traffico illegale di veicoli in Italia ed Europa dell’Est, ha chiesto il rinvio a giudizio per 25 indagati dei reati relativamente al periodo tra il 2011 e il 2012. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, ricettazione, appropriazione indebita e falso documentale. Gli indagati, tutti residenti nella provincia di Chieti, avrebbero ottenuto un profitto di circa 500mila euro. Anche due autorivenditori lancianesi sono coinvolti nella vicenda.
Una nota della Polstrada di Lanciano, al termine dell’ “Operazione Bulgaria” spiega che la presunta truffa consisteva nella «falsificazione di documenti di circolazione e certificati di proprietà sottraendosi all'obbligo di riconsegna delle targhe per esportare illecitamente i veicoli con carichi amministrativi e penali verso paesi esteri, in particolare la Bulgaria, dove venivano anche riciclate decine di autovetture oggetto di truffa in danno di società finanziarie». Inoltre è la stessa Polstrada di Lanciano a sottolineare che «gli indagati si sono dati una stabile organizzazione con la predisposizione di mezzi idonei, società commerciali e locali da adibire a sede sociale, con i magazzini che venivano utilizzati per lo stoccaggio della merce e il deposito temporaneo delle autovetture proventi di reato tra Lanciano, Ortona e Orsogna».