CASALBORDINO - Un cerimonia molto suggestiva con tantissimi fedeli quella di ieri sera presso la Basilica della Madonna dei Miracoli, con il rito di ordinazione episcopale, del nuovo Vescovo di Isernia e Venafro padre Camillo Cibotti. Alla cerimonia, presieduta dall’arcivescovo di Chieti-Vasto padre Bruno Forte concelebrata da Gianacarlo Bergamini e da mons. Visco, hanno partecipato anche molti altri vescovi, e tantissimi sacerdoti delle due Diocesi.
"Come Abramo lascio la mia terra e vado dove Egli mi chiama", ha esordito monsignor Cibotti, che più volte il suo discorso è stato interrotto dall’emozione. "Ho vissuto le ultime settimane con grande sofferenza, meditando la mia piccolezza davanti a Dio. Oggi voglio esprimere il mio grazie innanzitutto alla mia famiglia e a tutte le persone che ho incontrato lungo il mio cammino". Un grazie ai parroci di Casalbordino che he hanno avviato la formazione cristiana, a partire dal "caro don Fiorino, con il viceparroco don Giuseppe, poi don Antonio. Spinto dal loro esempio ho scelto di entrare in seminario a 11 anni, lì ho sperimentato un clima di preghiera, studio, servizio e fraternità". Dal nuovo vescovo anche il grazie a "tutti coloro che hanno condiviso con me la fatica e la gioia della scelta del sacerdozio". Ricordate anche le parrocchie da lui guidate, San Martino vescovo a Liscia, San Pietro apostolo a Ripa Teatina e la Santissima Trinità a Chieti. Un pensiero spiritoso anche per i sacerdoti suoi concittadini, "ribattezzati da Padre Bruno il “clan dei casalesi”. E il grazie anche alla comunità di Casalbordino, che gli ha fatto dono del bel pastorale di legno realizzato da un artigiano di Bolzano con le effigi della Madonna dei Miracoli, utilizzato durante la cerimonia.
Nel santuario moltissime le autorità civili e militari, il padrone di casa Remo Bello, il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, il prefetto Fulvio Rocco De Marinis e i questori di Chieti e Isernia e il presidente della provincia Enrico Di Giuseppantonio e tanti sindaci del territorio. "Quando ero piccolo ho assaporato la gioia di essere figlio di tutti. Sappiate che quando mi appoggio su questo pastorale mi appoggio sulla vostra preghiera". Dopo la messa, mons. Camillo è uscito fuori per salutare la grande folla che non è potuta entrare, subito dopo la processione con la statua della Madonna si è snodata lungo le vie di Miracoli. Ad accompagnare il corteo le note della banda dei giovani di Miracoli, guidata dalla sapiente arte musicale di don Gabriele. In serata la festa si è conclusa con il concerto di Eugenio Finardi.