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Per un punto Martin perse la cappa

L'interessante analisi degli ultimi avvenimenti politici della città fatta dallo scrittore Umberto Nasuti

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La vicenda politica di queste ultime tre settimane a Lanciano mi ha riportato alla memoria una vicenda che riguarda una frase scritta in latino da un monaco che fece una figuraccia nel scriverla su di una lapide all’ingresso del suo monastero. Egli sbagliò solo il punto. Si proprio un singolo minuto punto nella frase scritta e la sua vita cambiò. Il suo nome entrò in una frase proverbiale: Per un punto Martin perse la cappa.

PORTA PATENS ESTO. NULLI CLAUDATUR HONESTO

Questa è la frase che doveva essere scritta e apposta davanti all’uscio del monastero sito nella località Asello in Toscana, ma così non fu.

Per un punto Martin perse la cappa.

La frase scritta in latino (Uno pro puncto caruit Martinus Asello) corrisponde ad un antico modo di dire diffuso nella lingua italiana. Un proverbio che mette in evidenza che a volte un banale errore di scrittura può portare conseguenze disastrose.
Martino era un abate che voleva abbellire il suo monastero, o un monaco che aspirava a diventare Abate che ha ricevuto l’incarico di scrivere la frase su una lastra di pietra. Fatto sta che il povero Martino scrisse la frase correttamente commettendo il solo errore nel posizionare il punto che divide i due periodi che compongono la frase e la frase divenne altro e il significato cambiò radicalmente.

PORTA PATENS ESTO NULLI. CLAUDATUR HONESTO

Il significato mutò radicalmente. Andò a scontrarsi con i principi della caritas christiana e il piccolo errore provocò un eco che arrivo fino al Papa.
La frase avrebbe dovuto significare:

“La porta resti aperta. Non sia chiusa a nessun uomo onesto”.

Invece significò tutt’altro:

“La porta non resti aperta per nessuno. Sia chiusa ad ogni uomo onesto”.

Martino per la dignità e la cappa. Cioè perse il simbolo, il mantello, e la dignità di Abate e fu retrocesso a semplice monaco. Il poche parole fu sollevato dall’incarico.

Ecco, a Lanciano tutto questo non è avvenuto. Non perché non ci sia stato un errore di comprensione. Non perché non ci sia stato un errore di scrittura, ma perché nessuno ha perso la cappa. Oramai a Lanciano non si rispettano più neanche i proverbi più antichi e più veri. Si è arrivati a negare l’errore più evidente.
Si è arrivati a rimettere la cappa a Martino.


Umberto Nasuti

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