LANCIANO. Con oltre il 13% Lanciano supera il quorum necessario per il referendum abrogativo su acqua, nucleare e legittimo impedimento. Il 63% è il dato che pone Lanciano come prima città d'Abruzzo per affluenza alle urne. Dietro seguono città come Teramo e Chieti, al 59%, Pescara 56,44% e l'Aquila, 54%.
E anche la provincia di Chieti, con il 59,73% delle affluenze traina tutte le altre, ferme attorno al 57% (Pescara e Teramo) o al 54,29% dell'Aquila.
Il trend si era già intuito ieri sera alle 10 con i dati delle affluenze nei 44 seggi cittadini: ben oltre il 43% degli aventi diritto al voto si sono recati alle urne nella giornata di domenica, nonostante il bel tempo e le festività del quartiere Sant'Antonio.
"Lanciano si è svegliata - commenta commosso il neo sindaco Mario Pupillo - quel 63% di affluenza è il forte segnale che la rinascita e il risorgimento frentano di cui abbiamo parlato in campagna elettorale si stanno avverando. Questa è la dimostrazione della grande maturità dell'elettorato frentano, ed è una vittoria che ha anche un significato politico: sulla scia delle amministrative Lanciano sta cambiando e si conferma il bisogno di un nuovo modo di fare politica, aperto alle esigenze dei cittadini e al rispetto dell'ambiente che ci circonda".
"E' una grande vittoria della democrazia - fa sapere l'associazione Legambiente Abruzzo in una nota - il quorum è stato superato anche grazie all'operato dei Comitati abruzzesi pro-referendari costituitisi spontaneamente sul territorio e grazie a tutto il mondo dell'associazionismo laico e cattolico e all'impegno e volontà degli italiani e degli abruzzesi".
"E' ora fondamentale rimuovere definitivamente l'opzione atomica in Italia - dichiara Antonio Sangiuliano, della segreteria regionale di Legambiente Abruzzo - occorre lavorare partendo dal basso, per far emergere una nuova e coraggiosa volontà politica in grado di governare la rivoluzione energetica che è ormai in atto. L'obiettivo è di soddisfare il 100% del fabbisogno elettrico con le rinnovabili entro il 2050: lo impongono la sfida climatica, la sicurezza degli approvvigionamenti e i benefici economici sul medio e lungo periodo".