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Referendum del 12 e 13 giugno, il vescovo Cipollone in difesa dell'acqua

"Acqua un bene comune da difendere" con Cipollone anche la conferenza episcopale abruzzese e molisana

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LANCIANO - "L'acqua è un bene comune e tale deve rimanere". Scende in campo anche l'arcivescovo della diocesi Lanciano-Ortona, Emidio Cipollone, a sostegno del referendum del 12 e 13 giugno. Dei 4 quesiti referendari, sulla gestione del servizio idrico (primi due quesiti), sul nucleare e sul legittimo impedimento, il vescovo frentano pone attenzione soprattutto al tema dell'acqua, bene da "difendere da ogni tipo di inquinamento". "Ci dicono che l'acqua sarà l'oro 'azzurro' dei prossimi anni, come il petrolio è stato l'oro nero per il Novecento - spiega il prelato - ed è quindi da difendere da ogni tipo di inquinamento, sia ambientale che egoistico, affinchè rimanga una ricchezza comune e non un bene con il quale fare profitti". Non un'esplicita indicazione di voto, anche se intuibile tra le righe, quella dell'arcivescovo, ma un chiaro invito ai cittadini a recarsi alle urne per "partecipare al voto, ascoltando la voce della coscienza e della Chiesa sull'importanza del valore in gioco". Visti gli impegni domenicali Cipollone ha assicurato che andrà a votare lunedì. L'appello del vescovo frenano è condiviso dai colleghi della Ceam (conferenza episcopale abruzzese e molisana), vescovi che già nel 2008 scesero in campo in difesa dell'ambiente. In una nota dissero "no" alla realizzazione del centro Oli di Ortona, e "no" anche alla privatizzazione della gestione del ciclo dell'acqua che definirono "un bene comune" e il suo l'accesso "un diritto fondamentale ed inalienabile".
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