All'insegna dello slogan “Vogliamo potere per un Abruzzo diverso” si è tenuto ieri il corteo studentesco regionale che, muovendo da Piazza della Rinascita, ha percorso via Nicola Fabrizi, via Roma e corso Vittorio Emanuele II per poi terminare in piazza Unione a Perscara. La manifestazione, tenutasi in tutto il Paese, si ricollega allo sciopero nazionale organizzato dall'Unione degli Studenti, Link - Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza. Sotto lo slogan 'Vogliamo Potere', gli studenti chiedono una scuola che sia davvero inclusiva, libera da logiche di sfruttamento e subordinazione al mondo del lavoro e della guerra, e in grado di rispondere ai bisogni di chi la vive", fanno sapere i promotori della mobilitazione.
Tra le rivendicazioni "un'istruzione pubblica gratuita e accessibile, svincolata dagli interessi privati, dalle logiche di profitto e dall'ambito bellico; la tutela del benessere psicologico nelle scuole; e un sistema di rappresentanza che dia agli studenti reali possibilità di decidere nelle proprie scuole. La piattaforma 'Saperi Liberi per Student3 Liber3', su cui si basa lo sciopero, richiama l'urgenza di una scuola che risponda ai bisogni reali della componente studentesca". In piazza anche gli studenti universitari, "per una didattica accessibile; per saperi e ricerca slegati dall'uso militare; perché il diritto allo studio universitario venga garantito e contro la riforma Bernini".
"Siamo in piazza in tutta Italia perché è in gioco il nostro diritto a un'istruzione degna, libera e davvero accessibile. Non vogliamo più essere ignorati nelle decisioni che riguardano le nostre vite e il nostro futuro", afferma Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti, sindacato studentesco che rivendica una scuola che permetta alle nuove generazioni di costruire un futuro con diritti, libertà e dignità.
"Gli studenti sono in piazza in tutta Italia sotto lo slogan "Liberiamo il Paese", fa sapere in una distinta nota la Rete degli Studenti Medi e l'Unione degli Universitari annunciando che in più di 35 città si svolgeranno manifestazioni, presidi e assemblee pubbliche, "in risposta a un Governo che non investe sulle nuove generazioni e che sottofinanzia l'istruzione".